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venerdì, Nov 08

Chi è Claudio Bravo Camus, pittore cileno iperrrealista


Google ha dedicato un doodle all’artista cileno, celebre per il suo stile iperrealista e per i suoi dipinti di pacchi legati da spaghi di corda

claudio bravo

Pacchi di carta colorata legati con dello spago di corda: sembrano delle fotografie quelle di Claudio Bravo Camus, in realtà sono dipinti di un realismo minuzioso e mimetico. Il pittore cileno viene celebrato l’8 novembre 2019 con un doodle di Google proprio nel giorno in cui avrebbe compiuto 83 anni. Nato nel 1936 a Valparaíso, in Cile appunto, in una famiglia numerosa ma piuttosto abbiente, Claudio Bravo si reca in giovane età a Santiago per i suoi studi, dove è presto notato per i suoi dipinti estremamente realistici che aveva iniziato a realizzare da autodidatta. Dopo alcuni studi formali, parte all’età di 21 anni per l’Europa, diretto a Parigi ma in realtà sostando per molto tempo a Barcellona e Madrid.

Proprio a Madrid, impressionato dalla collezione del museo del Prado, Bravo sviluppa quel suo peculiare stile che fonde il tributo alle forme classiche del Rinascimento, la drammaticità luminosa e dettagliatissima di certi maestri barocchi (soprattutto Velázquez e de Zurbarán) ma anche una certa ironia surrealista che gli viene da Salvador Dalí. Negli anni Sessanta inizia una proficua attività ritrattistica, arrivando a realizzare i ritratti della figlia di Francisco Franco e successivamente del dittatore stesso; anche il presidente filippino Ferdinand Marcos lo nota e lo chiama presso di sé per realizzare i ritratti suoi e della moglie Imelda, ma anche dell’alta società di Manila.

Tornato in Spagna nel 1968 inizia a dedicarsi alla serie dei dipinti sui pacchi, ma l’oppressione del regime franchista lo spinge ad andare altrove: nel 1969 è a New York, dove però non è ben recepito dalla comunità artistica locale, mentre nel 1972 si trasferisce a Tangeri, in Marocco, dove ritrova la luce intesa e drammatica che gli è tanto cara. Proprio in Marocco, dove morirà nel 2011, la sua produzione di nature morte e opere figurative raggiunge l’apice, fra pacchi, drappeggi e vividi interni. Considerato a tutta ragione uno dei più grandi maestri dell’iperrealismo, Claudio Bravo ha rincorso nella pittura la fotografia, ma partendo sempre dall’osservazione diretta degli oggetti stessi: “Gli occhi vedono molto più della fotocamera: mezzi toni, ombre, cambiamenti minuti di colore e luci“, ha dichiarato.

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