Seleziona una pagina
venerdì, Gen 10

Chi era Vicente Huidobro, il poeta cileno celebrato in un doodle


Spesso paragonato a Neruda, col quale però aveva sviluppato un’accesa rivalità, è considerato il padre del creazionismo: perché vedeva nella poesia un atto di creazione assoluto e indipendente

vicente huidobro
(foto: Wikipedia)

Fedele al suo intento di celebrare le figure e le ricorrenze fondamentali della cultura mondiale, magari anche poco conosciute, oggi Google dedica il suo doodle a Vicente Huidobro, nel 127esimo anniversario dalla sua nascita. Huidobro, infatti, nacque il 10 gennaio 1893 a Santiago del Cile ed è a oggi considerato uno dei maggior poeti cileni, affiancato ai grandi nomi Pablo Neruda, Pablo de Rokha e Gabriela Mistral. Nato in una famiglia piuttosto agiata e in cui la madre era una fervente femminista, Huidobro si rivelò uno scrittore precocissimo, pubblicando le sue prime poesie a partire dal 1911, appena maggiorenne. Dopo il successo in patria, viaggia molto: si reca a Buenos Aires, per poi imbarcarsi alla volta di Madrid e Parigi.

Proprio in Europa Vincente porta a compimento il periodo della sua formazione, entrando in contatto con le avanguardie artistiche (incontra Picasso, Miró, Paul Éluardm ma anche Ramón Gómez de la Serna e Tristan Tzara), collaborando con numerose riviste e pubblicando le sue prime opere principali, che superano gli esordi modernisti per dare corso a una nuova corrente, di cui lui stesso si era nominato fautore: il creazionismo. Fin dalla raccolta El espejo de agua (Argentina, 1914), Huidobro considera la poesia come atto di creazione assoluta, che non ha bisogno della significazione esterna ma che trova senso e bellezza già nei propri segni: “È una poesia nella quale ogni parte che la costituisce, e tutto l’insieme, mostra un fatto nuovo, indipendente dal mondo esterno”, scrive in uno dei suoi manifesti poetici: “Questa poesia è qualcosa che non può esistere, se non nella testa del poeta”.

Nel 1921 fonda a Madrid la rivista Creación, Revista Internacional de Arte, in cui esprime le sue teorie poetiche e ospita dipinti di Braque, Picasso e Gris. Tiene conferenze e viaggi in tutta Europa (Italia compresa), si dedica a mostre di sue poesie dipinte. Però, viene accusato da più parti di aver rubato le idee ad altri artisti (per esempio, il poeta uruguaiano Julio Herrera y Reissig). In seguito alla crisi economica mondiale, nel 1932 torna in Cile, dove si avvicina al partito comunista, si occupa di critica cinematografica, ma entra anche in un’accesa e duratura rivalità con Neruda. Nel 1936 parte alla volta della Spagna per partecipare alla guerra civile e ritornerà anni dopo in Europa per seguire, come corrispondente, la liberazione di Parigi e Berlino. Una volta in patria, muore colpito da un ictus il 2 gennaio 1948, a soli 55 anni, a testimonianza di una vita dedicata in modo esasperato e instancabile alla cultura e alla creatività.

Potrebbe interessarti anche





Source link