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giovedì, Nov 12

Chi Odia Paga, uno scudo digitale protegge gli scrittori dall’odio online



Da Wired.it :

La startup Chi Odia Paga avvia la prima campagna di tutela di una categoria professionale: si parte con gli scrittori e con Odio d’autore

L’iniziativa Odio d’autore creata da Chi Odia Paga e Bookabook (foto: Chi Odia Paga)

È nato uno sportello legale digitale gratuito dedicato agli scrittori che, per colpa dei “leoni da tastiera”, sono diventati vittime di manifestazioni di odio, volte a ferire, intimidire, censurare. L’iniziativa Odio d’autore è nata dalla collaborazione di Chi Odia Paga, startup italiana attiva contro l’odio online, e Bookabook, casa editrice che permette la pubblicazione di opere attraverso il crowdfunding.

Odio d’autore consentirà agli utenti del web, in particolar modo agli scrittori che utilizzano internet come veicolo per le proprie opere, di comprendere i propri diritti e, tramite il web, attivarsi per difenderli.

Crediamo che la libertà di espressione e la scrittura non possano essere condizionate dalla violenza verbale, dal ricatto, dalla paura”, racconta Tomaso Greco, editore e co-fondatore di Bookabook. “Nel tempo”, prosegue Greco, “si è creata un’area grigia online dove forme d’odio, che per pudore o vergogna nel mondo reale raramente trovano sfogo, hanno potuto concentrarsi. Talvolta organizzate, quasi sempre impunite” .

L’iniziativa, con il termine odio d’autore identifica tutte le aggressioni che subiscono gli scrittori in rete. Che si tratti di attacchi diffamatori che attribuiscono il merito a fattori che non hanno nulla a che vedere con il talento, di attacchi discriminatori che denigrano l’orientamento sessuale e politico dell’autore o dei suoi protagonisti fino ad arrivare, nel peggiore dei casi, a vere e proprie minacce che a volte diventano ricatti in cambio di recensioni positive o copie acquistate, Chi Odia Paga fornisce un servizio gratuito accessibile tramite web.

Attraverso il portale sarà possibile verificare se si è stati realmente vittime di reati d’odio chiedendo parere legale che in pochi secondi verrà fornito grazie alla compilazione di un semplice questionario. Nel caso risulti un effettiva presenza di reati compiuti a danni degli autori letterari, il portale indirizzerà le vittime verso ulteriori strumenti tecnici e legali per far valere i propri diritti contro i “leoni da tastiera”.

Gli autori letterari sono la prima categoria professionale a cui mettiamo a disposizione il nostro “scudo digitale” per difendersi, ma sono certo che molti altri professionisti sono già pronti a mettere la parola fine agli attacchi cui sono soggetti ogni giorno in Rete”, afferma Francesco Inguscio, fondatore e amministratore delegato di Chi Odia Paga.

 

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[Fonte Wired.it]