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Cina, il 20 gennaio e i 40 giorni del trionfo dell’AI del Dragone

da | Mar 7, 2025 | Tecnologia


Se prendi una stessa data, 20 gennaio 2025, e la guardi dalla Cina anziché dall’Europa, è sorprendente scoprire come cambia la storia. In politica, è il giorno dell’insediamento del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e l’inizio di una quarantina di giorni di caduta libera delle relazioni internazionali. In ambito tecnologico, è il giorno del rilascio di Deepseek-R1, il modello AI di ragionamento della startup cinese che dall’inizio dell’anno ha messo in subbuglio l’industria informatica globale. È una curiosa coincidenza, se si pensa che mentre Trump sta picconando l’ordine globale a suon di sparate per far girare la giostra secondo i suoi desiderata, la Cina sta insidiando il primato statunitense dell’intelligenza artificiale con i suoi modelli.

I 40 giorni di trionfo

Deepseek, al netto del racconto retorico della startup sbucata fuori dal nulla (ha alle spalle un hedge fund nato nel 2015, High Flyer, arrivato a raccogliere 13 miliardi di euro), ha ridisegnato la geografia mondiale dell’AI. Ha buttato fuori Nvidia, il colosso delle schede grafiche, dal club delle aziende da 3mila miliardi di dollari. E ha spinto circa 30 tra le principali società manifatturiere del Dragone a imbarcare la sua tecnologia sui propri server. Ma, soprattutto, Deepseek ha messo in discussione il gigantismo dei progetti di AI a stelle e strisce. Dovendo far fruttare i chip che aveva in casa dopo i blocchi alle esportazioni imposti dagli Stati Uniti alla Cina, ha trovato un metodo per addestrare i suoi modelli di AI con meno risorse.

Negli stessi 40 giorni in cui Trump ha umiliato pubblicamente il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, per spingerlo alla resa; ha autorizzato lo smantellamento coatto di uffici pubblici e aiuti internazionali; ha minacciato, imposto, revocato e poi di nuovo ventilato dazi; ha spinto l’Unione europea ad annunciare un nebuloso piano di riarmo, la Cina ha inanellato una serie di annunci tecnologici di rilievo. Alibaba, il colosso dell’ecommerce, ha dichiarato che il suo nuovo modello di AI, QwQ-32B, ha ottenuto risultati migliori di R1 di Deepseek in attività matematiche e di coding, pur avendo 32 miliardi di parametri contro i 671 del rivale. Tencent, un conglomerato digitale, ha lanciato un sistema open source per la generazione di immagini. Sembrano lontani i tempi in cui Ernie, il bot di Baidu (il più grande operatore internet del paese), falliva miseramente le prime dimostrazioni pubbliche. A marzo l’azienda rilascerà un nuovo modello ancora più avanzato.

E poi c’è la robotica. La startup Unitree ha promesso un ampio avanzamento delle capacità dei suoi androidi entro il 2026. Persino Ant Group, il braccio finanziario di Alibaba la cui quotazione è stata bloccata da Pechino nel 2020 dopo le critiche del fondatore Jack Ma alle autorità (poi ostracizzato e riammesso qualche settimana a un incontro con il presidente cinese Xi Jinping), ha aperto posizioni per lo sviluppo di robot umanoidi attraverso una sua controllata, Ant Lingbo. Nelle scorse ore, inoltre, la Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme ha annunciato un fondo da 138 miliardi di euro a sostegno di startup e imprese innovative nel campo dell’AI, del quantum computing e dell’energia, come riporta il Global Times (organo di stampa controllato dal Partito comunista cinese).



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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