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giovedì, Mar 23

Cina: non è ancora pronta a fare concorrenza a ChatGPT



Da Wired.it :

Il punto interrogativo quindi è diventato come mai presentare un prodotto che non può ancora reggere la concorrenza di ChatGPT e non aspettare che il software sia davvero pronto per il lancio. Robin Li ha provato a dare una risposta durante la dimostrazione, mettendo in guardia il pubblico che Ernie Bot non è ancora perfetto. “E quindi perché lo sveliamo oggi? Perché il mercato ce lo domanda” ha detto. Per ammissione dello stesso Li, ad esempio, Ernie Bot funziona meglio in cinese che in inglese al momento. 

Le potenzialità di Ernie Bot

Ernie Bot, noto in cinese come Wenxin Yiyan, è il risultato di un’attenzione pluriennale riservata da Baidu all’intelligenza artificiale ma lo sviluppo del software è ancora lungi dall’essere concluso. L’apertura del servizio al pubblico avverrà probabilmente in modo graduale, ma per ora le autorità di Pechino hanno mandato un avvertimento alle società tecnologiche cinesi che come Baidu stanno lavorando a software simili a ChatGPT: attenzione a non rendere disponibile un servizio i cui contenuti non possano essere filtrati dalla censura.

E proprio la particolarità dell’ecosistema digitale cinese potrebbe essere da un lato il limite e dall’altro il vantaggio di Ernie Bot, così come degli altri chatbot che in questo momento stanno venendo sviluppati da Jd.com, Tencent o Alibaba. Il prodotto di Baidu si potrà allenare infatti solo su un pool di dati raccolti all’interno dell’internet cinese, i cui contenuti sono delimitati e filtrati dal grande firewall e dalla censura.

La prima e ovvia conseguenza di ciò è che Ernie Bot sarà molto strettamente legato all’internet della Cina, e quindi anche al suo mercato, alla sua cultura e alla sua lingua. Perciò le applicazioni al di fuori del paese potrebbero risultare piuttosto limitate. D’altra parte, ciò significa che grazie al protezionismo digitale della Repubblica Popolare e soprattutto grazie alla domanda interna proveniente dalle aziende cinesi, il chatbot di Baidu non dovrebbe subire la competizione di servizi rivali sviluppati altrove.

La concorrenza semmai potrebbe sorgere internamente perché come detto al sito Nikkei Asian da Shawn Yang, direttore del Blue Lotus Capital Advisors di Shenzhen, ogni grossa società digitale cinese ha il proprio territorio informatico: Baidu, che è il primo motore di ricerca online della Cina, raccoglie soprattutto i dati generati dagli utenti online, mentre Tencent domina i dati social e Alibaba quelli dell’ecommerce. 



[Fonte Wired.it]