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giovedì, Apr 01

Cina, videocamere di sicurezza violate: video vendesi

Da Punto-Informatico.it :

Migliaia di video girati in casa dalle videocamere di sicurezza sarebbero in vendita su alcuni social network cinesi, lasciando emergere una qualche vulnerabilità (bug software? password deboli?) che abbia consentito di trafugare i filmati per confezionarli a disposizione del miglior offerente. Ma non solo. Il fenomeno è stato scoperto in Cina, ove l’offerta per l’acquisto dei video è arrivata sui social network: pochi Yuan possono bastare per entrare nel segreto della vita di ignare persone filmate a loro insaputa.

Installano videocamere nascoste e vendono le immagini

Ogni pacchetto è differente: si va dalle camere d’albergo alle case private ed ogni singolo pacchetto ha un differente prezzo. Ogni video, infatti, contempla immagini di tipo differente: si va da semplici momenti in famiglia a filmati ben più pruriginosi, per i quali il costo va ovviamente in crescita. Dietro il progetto sembra esserci un vero e proprio modello di business se è vero che l’invito è quello di diventare veri e propri agenti: la proposta è quella di nascondere videocamere negli hotel e, qualora fossero scoperte, tutto quel che si andrebbe a perdere sarebbe semplicemente una videocamera da pochi euro. In caso contrario, invece, il lucro potrebbe essere superiore grazie agli introiti accumulati.

Tra i pacchetti in vendita non ci sono soltanto video da scaricare, ma anche veri e propri live streaming: ben oltre i reality show e, ovviamente, ben oltre ogni norma di legge. 70 Yuan per entrare di nascosto in 10 case, 150 Yuan per entrare in 10 case e 10 hotel, 258 Yuan per 20 case e 20 hotel.

Prezzi dei video privati

Un’offerta dai numeri importanti, ove l’offerente (chiaramente anonimo) fa capire di avere a disposizione un incredibile arsenale di immagini da poter rivendere: “ho dozzine di persone che girano nel paese e installano videocamere ovunque vadano“.

La Cina è lontana, ma un fenomeno simile potrebbe essere ben più vicino di quanto non si immagini. La violenza nei confronti della privacy collettiva è chiaramente abnorme, ma l’insidia derivante da organizzazioni criminali di questo tipo è ben difficile da arginare se non agendo con indagini mirate sui video in vendita.



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