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giovedì, Mar 09

Cina, Xi Jinping vuole ancora più controllo sui dati



Da Wired.it :

Dietro all’obiettivo di crescita del prodotto interno lordo e il budget militare per il 2023 in Cina, c’è qualcosa di più profondo. Durante le “due sessioni”, l’appuntamento annuale più rilevante della vita legislativa del sistema politico cinese, emergono novità importanti sulla riorganizzazione della macchina governativa e statale. Una macchina nella quale al volante sembra esserci sempre di più il Partito comunista cinese, la cui compenetrazione con gli apparati della Repubblica popolare sono ormai talmente profondi da farsi talvolta indistinguibili. Come si prevedeva sin dalla conclusione del secondo Plenum del XX Comitato centrale del Partito, è stata approntata una riforma profonda che investe soprattutto i settori scientifico e tecnologico con l’obiettivo di razionalizzare la gestione delle risorse e snellire la struttura normativa. E come ribadito dalla recente sessione di studio presieduta da Xi Jinping (sempre più circondato da tecnocrati) di fronte al Politburo, l’autosufficienza tecnologica è uno degli obiettivi più impellenti di Pechino.

I due elementi si incrociano nell’istituzione, anticipata dal Wall Street Journal, di una nuova agenzia governativa per centralizzare la gestione dei vasti archivi di dati del paese. Un obiettivo di vecchia data, quello di gestire in maniera più diretta l’enorme miniera di dati generati da rete e applicazioni cinesi. La riforma, che ridurrà del 5% il personale degli organi del Consiglio di Stato, prevede che alcune funzioni dell’Ufficio della Commissione centrale per gli affari del cyberspazio (che supervisiona Internet in Cina) vengano trasferite alla nuova agenzia. 

Il presidente cinese Xi Jinping

Il presidente cinese Xi Jinping ha presieduto una cruciale sessione di studio su scienza e tecnologia per destinare più fondi all’innovazione e vincere la gara con gli Stati Uniti

Una nuova agenzia per gestire i dati

La nuova agenzia dovrebbe decidere, per esempio, se le multinazionali possono esportare i dati generati dalle loro operazioni in Cina. Ma dovrebbe essere anche investita del compito di preservare la sicurezza dei dati, con la capacità di indagine su potenziali abusi come l’uso di algoritmi per la manipolazione dei dati o per indurre la dipendenza da internet tra i minori. Secondo una fonte di una grande azienda tecnologica cinese citata da Reuters, l’ufficio sarà principalmente incaricato di gestire il mercato dei dati e che le funzioni di regolamentazione continueranno a essere svolte da organismi come l’Amministrazione cinese per il cyberspazio. Ma il South China Morning Post sostiene che la nuova si occuperà anche della regolamentazione dell’economia digitale cinese e dell’attuazione di una strategia nazionale sui big data, comprese le infrastrutture, finora affidate alla Commissione nazionale per lo sviluppo e le riforme.

Il piano prevede dunque un approccio più snello alla governance del settore, con l’istituzione di un unico ente regolatore per le questioni relative ai dati. Ma le riforme che riguardano il settore non si fermano qui. In arrivo una ristrutturazione del ministero della Scienza e della tecnologia. Con il nuovo assetto, il ministero avrà un ruolo maggiore nel mobilitare le risorse per realizzare progetti e investimenti in scienza e tecnologia. Alcune delle attuali responsabilità del ministero, tra cui la guida alla costruzione di zone pilota nazionali per l’innovazione e l’introduzione di lavoro intellettuale straniero, saranno invece trasferite ad altri dipartimenti.

Cambia volto il ministero della Scienza 

L’intenzione chiara del Partito e del governo è quella di incentivare gli investimenti e la coltivazione di talenti nei settori ritenuti più strategici: in primis semiconduttori e intelligenza artificiale. L’aumento in proporzione più deciso annunciato durante il discorso di Li Keqiang in apertura dell’Assemblea nazionale del popolo (organo legislativo), è quello relativo ai finanziamenti speciali a sostegno dello sviluppo dei semiconduttori e di altre industrie strategiche. Se il budget militare cresce del 7,2% nel 2023, i fondi per microchip aumenteranno di quasi del 50% fino a 1,9 miliardi di dollari. Secondo Reuters, è in arrivo un super pacchetto di investimenti da 143 miliardi di dollari da dedicare al settore. 



[Fonte Wired.it]