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martedì, Mar 16

Cingolan, cosa sappiamo finora sul piano per la transizione ecologica



Da Wired.it :

Prime linee guida: tagliare i tempi per realizzare impianti per le energie rinnovabili, investimento sulla filiera dell’idrogeno, accelerare sulle valutazioni di impatto

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(foto: Ernesto Ruscio/Wired)

Il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, ha presentato il programma e i progetti del Recovery plan, che verranno presentati alla Commissione europea per ottenere i fondi del Next generation Eu. Davanti alle commissioni congiunte Industria, attività produttive e ambiente di Senato e Camera il ministro ha precisato che si tratta solo di un primo quadro generale, in quanto i lavori programmatici sono tuttora in atto, per i dettagli dovremmo aspettare l’inizio dell’estate. Tra i punti principali si trovano la definizione delle aree su cui si articolerà l’azione ministeriale, l’obiettivo di avviare una “transizione burocratica” per ridurre i tempi di costruzione degli impianti per le energie rinnovabili e per le valutazioni di impatto ambientale.

Focus di intervento e competenze

“La tutela della natura, del territorio e del mare, la transizione ecologica e l’interdipendenza della sfida climatica ed energetica” saranno i tre focus al centro della missione del ministero per la Transizione ecologica. L’obiettivo, ha spiegato il ministro, è di riuscire a integrare gli aspetti di protezione ambientale, nell’ottica di sostenere lo sviluppo sostenibile e completare la transizione ecologica. “La struttura delle competenze del ministero – ha detto – dovrà esprimere quindi la complementarietà e l’interconnessione tra i temi della tutela ambientale, della salvaguardia del clima, dell’energia e dello sviluppo sostenibile”.

Per questo, al dicastero presieduto da Cingolani sono state attribuite le competenze in materia di autorizzazione degli impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili e di sicurezza nucleare. Inoltre, saranno di sua competenza le politiche relative all’utilizzo di combustibili alternativi, alla finanza climatica e sostenibile, alla pianificazione in materia di emissione nei diversi settori dell’attività economica e dei trasporti. Infine, gli sono state attribuite tutte le competenze in materia di riuso e riciclo dei rifiuti e per l’economia circolare, nonché la capacità di agire in caso di danni ambientali.

Accelerazione sui tempi

Il ministro ha parlato della necessità della necessità una “transizione burocratica” per dimezzare i tempi di realizzazione dei nuovi impianti per le energie rinnovabili. “Con il ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibile faremo proposte e interventi normativi per rendere le procedure più spedite e con il ministero della Cultura per realizzare un sistema di permessi che offra procedure, tempi e soluzioni certe sull’intero territorio nazionale”, ha detto Cingolani, sottolineando la vocazione interministeriale dell’azione del ministero.

Sempre nel contesto della “transizione burocratica”, il ministro ha sottolineato l’importanza di ridurre i tempi dei permessi e delle valutazioni di impatto ambientale. Tema al centro dell’attenzione sia dell’opinione pubblica che degli investitori privati e dell’Unione europea, perché riguarda i tempi “che intercorrono tra la richiesta di valutazione ambientale di un investimento e il rilascio dei titoli necessari a poter aprire il cantiere”. Tempi che, almeno finora, in Italia sono stati particolarmente lenti e hanno portato, nel 2020, all’accumularsi di circa 610 pratiche, la cui gran parte è però stata smaltita da inizio anno.

Idrogeno

In conclusione, tra le nuove fonti energetiche il ministro ha sottolineato la necessità di creare una filiera dell’idrogeno per non dipendere dall’estero”, al fine di “rafforzare la supply chain del paese”.

L’attività ministeriale

L’attività del ministero sarà divisa in tre dipartimenti: quello per il personale, la natura e il territorio mediterraneo, quello per la transizione ecologica e gli acquisti verdi e quello per l’energia e il clima. Inoltre verrà coordinata tramite il Comitato interministeriale per la transizione ecologica, presieduto dal presidente del Consiglio, che approverà, entro i prossimi tre mesi, “il Piano per la transizione ecologica, con il quale individua le azioni, le misure, le fonti di finanziamento, il relativo cronoprogramma, nonché le amministrazioni competenti all’attuazione delle singole misure” per raggiungere la transizione ecologica.

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[Fonte Wired.it]