Cinque secondi possono cambiare una vita, Cinque secondi di Paolo Virzì saprà farvi sorridere e commuovere, e magari emozionare. Ruota tutto intorno al dilemma di un padre che sente di aver fatto qualcosa di imperdonabile il nuovo film del regista toscano, intento a dirigere nuovamente due attori da lui molto amati, Valerio Mastandrea e Valeria Bruni Tedeschi. E’ anche per la loro presenza che questo film ricorda a tratti La prima cosa bella e La pazza gioia, di cui segue la scia esistenzialista, ma anche la cifra spesso tragicomica.
stefano cristiano montesi
Questa volta Mastandrea interpreta Adriano, un burbero avvocato che, dopo un tragico episodio che gli ha stravolto la vita, ha scelto di ritirarsi a vivere in campagna, chiuso nel suo dolore e isolato dal mondo, almeno fin quando non vengono ad occupare la villa abbandonata di fronte a lui un gruppo di ragazzi, decisi a ridare vita alla vigna e condividerne il futuro raccolto con la gente del posto. Un bagliore di vita e di speranza, rappresentato dall’energia esplosiva delle nuove generazioni (riassunte nella vibrante performance di Galatea Bellugi, già applaudita in Gloria! di Margherita Vicario), inizia a illuminare il cupo momento che Adriano sta vivendo, reso talvolta più lieve dalle incursioni affettuose della socia dello studio legale, interpretata da Bruni Tedeschi, perdutamente innamorata di lui. Come il protagonista anche lei custodisce un segreto, e il progressivo disvelamento dei segreti dei personaggi è sicuramente uno dei punti di forza del film.



