Dopo oltre un anno (455 giorni e 65 settimane) ci siamo svegliati questa mattina in un mondo in cui Jannik Sinner non è più al primo posto della classifica Atp, l’associazione che riunisce i tennisti professionisti di tutto il mondo. Ma la domanda che oggi si stanno ponendo in tanti è la seguente: com’è possibile che l’italiano vincendo nel 2025 sia gli Australian Open che Wimbledon, arrivando in finale negli altri due Slam (Roland Garros e Us Open) e raggiungendo diverse finali (molte delle quali vinte) non sia più al comando della classifica che regola il tennis mondiale maschile? In questo articolo spiegheremo i meccanismi della classifica Atp così da poter leggere con cognizione di causa una classifica che a uno sguardo poco allenato potrebbe sembrare poco logica se non addirittura assurda.
Come si decide chi è il tennista numero 1 al mondo
Che cos’è e a cosa serve la classifica Atp?
Iniziamo col dire che la classifica Atp (Association of tennis professionals) è il sistema ufficiale utilizzato per stabilire il ranking mondiale dei tennisti professionisti uomini. È stata introdotta nel 1973 (il primo a conquistare la vetta fu il tennista rumeno Ilie Nastase) e serve anche per determinare la presenza dei giocatori nei vari tornei (una scelta che fino al 1973 avveniva a totale discrezione delle singole organizzazioni) o per decretare le teste di serie dei tabelloni e i partecipanti alle Atp Finals, a cui accedono i primi 8 tennisti in classifica.
Un po’ di storia del tennis
La prima classifica venne comunicata al mondo il 23 agosto del 1973 e per stilarla l’associazione dei tennisti utilizzò un supercomputer prodotto dalla compagnia aerospaziale fondata da Simon Ramo – un ingegnere elettronico che tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento aiutò gli USA a perfezionare i radar per difendersi dalle offensive naziste. Quella prima classifica teneva conto dei risultati di tutti i tornei giocati nell’anno in corso e in parte dell’anno precedente e – anche se inizialmente non sarà così, come racconta Remo Borgatti nel libro Uno contro tutti. I numeri uno nella storia del tennis – prometteva un costante aggiornamento settimanale così da monitorare in diretta lo stato di salute del tennis mondiale maschile.
Come funziona la classifica Atp
La graduatoria viene stilata sulla base dei risultati fatti registrare da ciascun tennista del circuito professionistico nell’arco delle precedenti 52 settimane. Si tratta quindi di una classifica annuale che viene però aggiornata con cadenza settimanale, ogni lunedì. Significa cioè che a ogni inizio di settimana il sistema carica i punti conquistati nei precedenti sette giorni e cancella quelli conseguiti nello stesso periodo dell’anno precedente. Ovviamente ci sono delle eccezioni: ad esempio durante i tornei dello Slam o i Masters 1000 (che durano due settimane) non ci saranno aggiornamenti di rilievo nel lunedì che cade nel bel mezzo del torneo. In base al piazzamento raggiunto in un torneo ogni partecipante riceve un punteggio, al vincitore di uno Slam si assegnano 2000 punti, a quello di un Masters 1000 vanno 1000 punti, al vincitore di un ATP 500 ne vanno 500 e – con lo stesso principio – ne conquista 250 il vincitore di un ATP 250. Le ATP Finals garantiscono un punteggio massimo di 1500 punti se il vincitore finale conquista anche tutti gli incontri dei gironi.
Il sorpasso di Alcaraz su Sinner
Alla luce di quanto appena descritto diventa più facile rispondere alla domanda iniziale e comprendere quanto accaduto nelle ultime ore. Poco prima dello US Open, la classifica ci mostrava un Sinner al primo posto con 11.480 punti e Alcaraz al secondo con 9.590 punti. L’italiano però doveva difendere ben 2000 punti conquistati lo scorso anno vincendo il torneo, mentre Alcaraz soltanto 50 essendo uscito nell’edizione 2024 al secondo turno. Sottraendo allora questi punti arriviamo a un testa a testa serrato con Sinner a 9.480 e Alcaraz a 9540. La differenza l’ha fatta ovviamente il risultato della finale. E così Alcaraz vincendo ha ottenuto 2000 punti e si è portato a 11.540, con Sinner – nella nuova condizione di inseguitore – staccato oggi di 760 punti.
E adesso?
Da oggi a fine anno le previsioni sorridono ad Alcaraz che dovrà difendere soltanto 950 punti contro i quasi tremila di Sinner e considerato anche lo stato di forma dello spagnolo è possibile pensare che il gap tra i due possa addirittura ampliarsi. Possiamo però ipotizzare che Sinner – non avendo giocato per tre mesi a causa della sospensione concordata con la Wada – possa sfruttare le settimane che lo separano dalle ATP Finals per partecipare a qualche torneo in più, andandosene a caccia di punti e iniziare così l’inseguimento al nuovo numero uno.