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lunedì, Dic 06

Cloud, 6 aziende di Francia e Germania studiano un’alleanza



Da Wired.it :

C’è una mossa da studiare con attenzione nella scacchiera del cloud europeo. Ed è quella di sei aziende del digitale da Francia e Germania, che stanno lavorando a un progetto per rendere interoperabili le loro infrastrutture, a quanto apprende Wired da fonti qualificate. Non un’alternativa a Gaia-X, l’iniziativa che riunisce oltre 300 imprese per definire regole e standard di mercato per il cloud in Europa. Piuttosto, un’idea che ne è figlia e a cui i vertici della federazione guardano con favore. 

All’opera per l’Italia ci sono Aruba, il campione italiano dei data center; Engineering, multinazionale dei servizi informatici; Top-Ix, il consorzio che gestisce un internet exchange per servire l’area del Nord-ovest. Il colosso dell’informatica francese Atos, T-Systems, controllata della compagnia di telecomunicazioni tedesca Deutsche Telekom, e De-Cix, internet exchange tedesco, completano il club.

Il progetto è quello di un sistema di infrastrutture per il cloud che siano tra loro interoperabili. Nella filosofia di Gaia-X, l’idea è quella di uscire dai lock-in tecnologici dei singoli operatori e creare un ambiente comune. In Europa si stanno formando negli spazi di circolazione e condivisione dei dati. Come CatenaX, un progetto che mette insieme la filiera europea dell’auto, da Bmw a Volkswagen, da Stellantis a Siemens. Un modello simile si vuole ora replicare a livello di infrastrutture, con un’offerta integrata che sarebbe al 100% made in Europe. La parte bassa della X, nella visione di Gaia-X, che ha da poco visto nascere anche l’hub regionale italiano per guidare l’incubazione di progetti sul cloud.

Alleanza in cantiere

Al momento sul tavolo non c’è nulla di definitivo. A quanto risulta a Wired finora le sei aziende si sono incontrate, stanno scrivendo un documento che inquadri gli obiettivi comuni e contano di rendere pubblica l’iniziativa entro la fine dell’anno. Non è neanche detto che tutte sottoscrivano gli impegni. Nessuno dei sei operatori coinvolti ha fornito a Wired un commento della notizia.

Tuttavia, dopo che l’Europa ha preso coscienza del ritardo nel cloud, spingendo politica e aziende a correre a colmare il divario con Stati Uniti e Cina, da cui provengono i colossi del settore – a cominciare da Amazon web services, Google, Microsoft e Alibaba – il vento a iniziato a spirare in direzione opposta. Il cloud è un settore che nel 2020 è arrivato a valere 53 miliardi con con la prospettiva di arrivare a 560 nel 2030. Tuttavia le quote di mercato dell’Europa sono risibili. Nel 2020 il 70% del mercato era in mano ad Amazon (che da sola fa il 53%), Google e

Un mercato in rapida crescita

Per questo da più parti si corre ai ripari. E in questa direzione va anche il progetto di Aruba, Atos, De-Cix, Engineering, T-Systems e Top-Ix. Da un lato c’è la consapevolezza che nessuna di questa aziende, da sola, potrebbe rispondere ai bisogni di un mercato europeo del cloud destinato a impennarsi nei prossimi anni. Secondo uno studio dell’operatore francese della nuvola, Ovh Cloud, e della società di consulenza Kpmg, oggi il 36% delle imprese del vecchio continente adopera il cloud e l’obiettivo è di arrivare al 50% nel 2025. 



[Fonte Wired.it]