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mercoledì, Apr 14

Coinbase debutta a Wall Street: tutto quello che c’è da sapere



da Hardware Upgrade :

Quest’oggi, 14 aprile 2021, anche l’exchange di criptovalute Coinbase sbarcherà a Wall Street. La società, tra le più importanti realtà impegnate nel settore dei servizi di cambio di criptovalute, ha scelto di battere la strada del collocamento diretto, o “direct listing”, strategia già adottata da illustri precedenti come Spotify e Slack. Il percorso di approdo di Coinbase in borsa è stato rapidissimo, con la società che ha annunciato la volontà di quotarsi lo scorso dicembre.

Coinbase debutta in borsa: cos’è il direct listing

Coinbase, invece di una IPO (Initial Public Offering, offerta pubblica iniziale) tradizionale dove sono coinvolti intermediari per la sottoscrizione e vendita sul mercato delle quote dell’azienda, andrà quindi a collocare direttamente i titoli sul mercato al momento dell’apertura delle contrattazioni al Nasdaq nella giornata di oggi: sarà cioè l’azienda a vendere direttamente azioni sul mercato a tutti gli investitori interessati, istituzionali e retail. Il collocamento diretto è quindi un sistema alternativo alle IPO tradizionali e ha il vantaggio di essere meno costoso non dovendo appoggiarsi a banche, broker e assicurazioni.



Brian Armstrong, CEO di Coinbase

“La quotazione di oggi è una pietra miliare, ma non così importante come ciascun nuovo giorno dinnanzi a noi. Coinbase ha una missione ambiziosa: ampliare la libertà economica nel mondo. Ognuno merita un accesso ai servizi finanziari che possa aiutarlo a costruire una vita migliore per sé e per la sua famiglia. Abbiamo molto lavoro da fare per trasformare tutto ciò in realtà”.

Così scrive Brian Armstrong, CEO di Coinbase. La società verrà quotata al Nasdaq con il simbolo COIN. Ma quale potrebbe essere il primo prezzo ufficiale? Trattandosi di un collocamento diretto il prezzo si formerà nella più classica delle maniere, ovvero l’incrocio di domanda e offerta. Non essendovi un prezzo di offerta ufficiale all’apertura delle contrattazioni, potrebbe passare parecchio tempo prima che si riesca a “battere” il primo prezzo di contrattazione.

Coinbase: una valutazione di 100 miliardi di dollari

La presentazione pubblica dei risultati del primo trimestre 2021, avvenuta lo scorso 6 aprile, ha evidenziato risultati molto robusti per l’azienda: 56 milioni di utenti e un fatturato di 1,8 miliardi di dollari e un utile di 800 milioni di dollari, quest’ultimo in nettissima crescita rispetto ai 32 milioni di dollari registrati nello stesso periodo dello scorso anno. Sulla base di questi numeri analisti e investitori convergono in media su una valutazione di circa 100 miliardi di dollari, pur con una forchetta abbastanza ampia tra i 68 e i 120 miliardi di dollari.


Nelle scorse ore Coinbase ha ricevuto un prezzo di riferimento di 250 dollari dal Nasdaq, che corrisponderebbe ad una valutazione di 65 miliardi di dollari, al di sotto della forchetta prevista dagli analisti. Tuttavia il Nasdaq specifica che quel prezzo non rappresenta il prezzo dell’offerta ma, appunto, solamente un riferimento in quanto il titolo COIN non è stato recentemente oggetto di scambi consistenti nel mercato di collocamento privato. Ma per capire “che aria tira” si può osservare quanto sta avvenendo sul broker crypto FTX, dove gli scambi “non ufficiali” pre-negoziazione hanno portato il prezzo a superare i 600 dollari, il che rappresenterebbe una valutazione di mercato ben oltre i 150 miliardi di dollari.

Se guardiamo alle più significative operazioni di collocamento diretto avvenute nel passato recente alla Borsa di New York, e ci riferiamo oltre alle già citate Slack e Spotify anche a Palantir, Asana e Roblox, il prezzo di apertura è stato mediamente superiore del 37% al prezzo di riferimento. E’ ovviamente un ragionamento che lascia il tempo che trova, ma potremmo immaginare un prezzo di apertura per COIN attorno ai 340 dollari, per una valutazione di 90 miliardi.

Le prospettive dell’azienda sono legate al mercato delle criptovalute

Al di là delle valutazioni e di quello che potrebbe essere il prezzo di apertura e successive contrattazioni di oggi, elementi che sappiamo non rispondere spesso a logiche razionali specie nei momenti di euforia ed entusiasmo propri di una fase di collocamento diretto, è utile osservare quali siano i motori del fatturato di Coinbase, ovvero gli elementi più importanti che possono decretare l’interesse o meno di un investitore.

La società, che opera nel mercato dei servizi di cambio di criptovalute, guadagna anzitutto commissioni dalla compravendita effettuata dagli utenti, quando cioè essi acquistano o vendono Bitcoin o Ethereum o una delle altre “monetine digitali” presenti sul servizio. C’è poi il servizio Coinbase Commerce, tramite il quale viene fornito ai rivenditori online una piattaforma che permette loro di accettare pagamenti in criptovalute. Di contro, questa volta rivolta ai consumatori, vi è la Coinbase Card, una carta fisica di pagamento, appoggiata al circuito Visa, che permette di spendere criptovalute nel mondo reale convertendole in valuta fiat al momento del pagamento di un bene o servizio.


Ne consegue che l’andamento della società è strettamente correlato con le dinamiche del mercato delle criptovalute. Le prospettive di crescita sono quindi legate all’interesse che il pubblico manifesterà verso le criptovalute, non solo in termini speculativi, ma soprattutto per l’uso nel mondo reale come forma di pagamento per beni o servizi. Il mercato delle criptovalute, dopo l’exploit del 2017 e le tinte fosche del periodo 2018-2020, sta conoscendo una nuova primavera. Da inizio anno la capitalizzazione di mercato complessiva delle criptovalute è triplicata, arrivando ora a 2,2 mila miliardi di dollari. Una crescita spinta dall’interesse degli investitori istituzionali, fondi speculativi, colossi della finanza e grandi aziende: Coinbase sembra aver scelto il momento migliore per approdare a Wall Street, sarà capace di ricalcare le orme di realtà come Facebook o Tesla?

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