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mercoledì, Giu 07

Coinbase e Binance, le cause minacciano il futuro delle criptovalute | Wired Italia



Da Wired.it :

Denunciando Coinbase e Binance, la Sec sostiene formalmente che sette delle 15 principali criptovalute sono in realtà titoli finanziari. I bitcoin vengono considerati un’eccezione, mentre l’autorità non si è ancora espressa in modo chiaro su ether.

Negli Stati ogni piattaforma che supporta la negoziazione di titoli deve prima registrarsi presso la Sec, un processo che comporta diversi obblighi di rendicontazione e vari controlli. Il presidente dell’ente, Gary Gensler,chiede da tempo agli exchange di criptovalute di registrarsi. Questa richiesta tuttavia crea una sorta di paradosso che minaccia la redditività degli asset crypto negli Stati Uniti: se da una parte Gensler vuole che gli exchange di criptovalute si registrino presso la Sec, dall’altre le piattaforme sostengono di non avere i mezzi per farlo. A marzo, Paul Grewal aveva dichiarato a Wired US che “Coinbase non sta chiedendo un trattamento speciale“, e che non esiste un percorso chiaro per la registrazione perché il processo non tiene conto delle caratteristiche uniche dei token crypto. L’amministratore delegato di Coinbase, Brian Armstrong, ha ribadito lo stesso concetto nel tweet con cui ha risposto alla denuncia della Sec.

Le conseguenze per il settore

Dopo l’annuncio della denuncia, il prezzo delle azioni di Coinbase è sceso di quasi il 14 per cento. L’analista di Mizuho Dan Dolev stima che circa il 30 per centro delle entrate dell’exchange potrebbe essere a rischio a fronte dei controlli più severi nel settore delle criptovalute. Gli investitori istituzionali più avversi al rischio potrebbero stare alla larga dalla piattaforma, ed è possibile che le banche si dimostrino restie a lavorare con un’organizzazione che sta attirando l’attenzione delle autorità di regolamentazione. Dopo un anno caotico per l’industria delle criptovalute, si tratta di un altra batosta per Coinbase: “La spirale negativa sta solo peggiorando“, afferma Dolev.

Probabilmente ci vorranno anni per far sì che le denunce contro Coinbase e Binance completino il loro percorso nei tribunali. A meno di un intervento legislativo da parte del Congresso americano, anche le questioni relative alla classificazione degli asset crypto e alla giurisdizione della Sec rimarranno irrisolte. Nel frattempo, però, l’industria delle criptovalute statunitense rimarrà in un limbo.

Alcuni operatori del settore pensano che questa sia in parte la motivazione dietro l’azione della Sec: “È un tentativo di raffreddare il mercato“, afferma Justin Browder, socio dello studio legale Willkie Farr & Gallagher, secondo cui le denunce serviranno a congelare le criptovalute negli Stati Uniti. E anche se per il momento gli exchange continueranno le loro attività e i clienti potranno ancora fare trading, per tutta la durata del procedimento aleggerà un punto interrogativo sulla legalità degli asset di criptovalute coinvolti. Inoltre, sarà meno probabile che le nuove società di criptovalute decidano di aprire un’attività in un paese che si è dimostrato poco comprensivo nei confronti del settore.

Browder sostiene che le accuse mosse dalla Sec questa settimana indicano che l’agenzia vedrebbe di buon occhio un futuro in cui i residenti negli Stati Uniti hanno un accesso limitato agli asset crypto. “Il sottinteso è che la Sec considera gli asset crypto, per come vengono offerti attualmente, inadeguati per gli investitori al dettaglio – sottolinea Browder –. Se la Sec ritiene che questa classe di asset debba essere limitata, queste due azioni sono il modo più efficace per mandare un segnale“.

Questo articolo è comparso originariamente su Wired US.





[Fonte Wired.it]