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venerdì, Feb 14

come attivarsi per sconfiggere l’analfabetismo digitale


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Partecipa

Chiunque può fare la propria “buona azione” ed il valore di quest’ultima sarà duplice se integrato all’interno di un progetto che ha l’ambizione di fare sistema. L’idea è quella di mettere a fattor comune la buona volontà e le migliori creatività degli attivisti, così che possa prendere il via un vero e proprio movimento con il quale coinvolgere ulteriori energie in un crescendo positivo. Un hashtag tenterà di tenere assieme tutto questo attivismo: #RepubblicaDigitale, una pulsione nazionale che attorno al tricolore sappia cucire anche competenze che troppo spesso il tricolore non ha saputo ben interpretare.

Chi può partecipare

Le porte sono aperte a tutti (privati, imprese, associazioni o enti pubblici): chiunque può dunque proporre la propria idea ed attraverso quest’ultima entrare a pieno titolo nel movimento. Una segreteria centrale valuterà le singole proposte e il Team tenterà di dar conto di tutti i risultati conseguiti attraverso un aggiornamento continuo che intende fotografare lo stato di avanzamento dei lavori in questo capillare processo di educazione digitale “orizzontale”: da cittadino a cittadino.

A seguito dell’accettazione della richiesta di adesione, la Segreteria organizzativa pubblica sulla pagina istituzionale del progetto la notizia dell’adesione del richiedente e la descrizione dell’iniziativa o delle iniziative che questi si è impegnato a porre in essere. L’aderente aggiorna periodicamente la Segreteria organizzativa dell’evoluzione del progetto e alla sua conclusione comunica alla Segreteria i risultati del processo di verifica e misurazione relativo agli obiettivi.

Fin dal giorno d’esordio aderiscono a Repubblica Digitale nomi quali:

  • Facebook
  • Google
  • Microsoft
  • IBM
  • Fondazione Mondo Digitale
  • TIM
  • PayPal

La presenza di nomi di questo calibro rappresenta un fondamentale endorsement per una iniziativa che ha bisogno di grande entusiasmo per poter attecchire: c’è in ballo una fetta di futuro di questo paese perché, laddove dall’alto si fatica non poco a credere ed investire in innovazione, dal basso è necessario comunque creare le migliori condizioni affinché gli investimenti possano dar frutto.

Incompatibilità

Chiunque può partecipare al progetto, purché rientri all’interno dei canoni di compatibilità previsti. In particolare si chiede al richiedente di “non essere stato interdetto o inabilitato, non essere stato condannato, salvo che non sia intervenuta la riabilitazione, per i seguenti delitti: delitti contro la Pubblica Amministrazione, l’amministrazione della giustizia, la fede pubblica, l’economia pubblica, l’industria ed il commercio, ovvero per il delitto di omicidio volontario, furto, rapina, estorsione, truffa, appropriazione indebita, ricettazione e per ogni altro delitto non colposo per il quale la legge commini la pena della reclusione non inferiore, nel minimo, a due anni e, nel massimo, a cinque anni; non essere sottoposto a provvedimenti antimafia“.

La segreteria organizzativa si pone da garante del progetto, riservandosi fin da subito il diritto di revocare l’adesione al manifesto da parte di quanti non rispettino i principi enunciati o vengano riscontrate incompatibilità come previsto da specifico regolamento. Sebbene il progetto sia aperto ad enti pubblici e privati, non può diventare mera occasione di promozione personale (e anche su questo punto si è già perso in passato troppo tempo), ma deve rispecchiare appieno quel che il Manifesto enuncia. Siano gli attivisti ad esaltare il Manifesto per la Repubblica Digitale, insomma, e non il contrario.



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