La cache dell’iPhone, ovvero quella porzione di memoria volatile fondamentale per ogni attività, quando si satura contribuisce a molti rallentamenti che riscontriamo nel quotidiano. Perché se da una parte velocizza ogni operazione, dall’altra senza una corretta “manutenzione” si rischia un ingolfamento con spiacevoli effetti collaterali. Ecco spiegato il motivo per cui saltuariamente bisognerebbe svuotare la cache dei nostri iPhone e in realtà degli smartphone in genere. Gli esperti consigliano un intervento di pulizia a cadenza mensile; se l’uso del terminale è molto blando almeno una volta ogni due mesi. Ovviamente spegnere o riavviare l’iPhone è considerato una sorta di reset leggero che consente di liberare automaticamente file temporanei, dati di cache e risorse di memoria (Ram) accumulate durante l’uso quotidiano.
Che cos’è e a cosa serve la cache dell’iPhone
La cache è uno spazio di archiviazione temporaneo che consente al dispositivo di conservare dati e file che vengono impiegati frequentemente. Si pensi a immagini, cookie e script di app e siti web – normalmente chiamati “file temporanei” – che vengono appunto salvati sulla memoria per velocizzare i tempi di caricamento. Per altro fa sorridere che lo stesso termine cache deriva dal francese e significa letteralmente “deposito nascosto” poiché era un luogo fisico protetto, ma facilmente accessibile, dove si conservavano oggetti di valore.
La cache dell’iPhone non è unica, ma declinata a seconda degli impieghi. C’è quella del browser per memorizzare i dati dei siti web visitati, inclusi script, video, immagini e pagine web. Poi la cache delle app nuovamente per salvare immagini, video e file scaricati. Infine quella di sistema, ovvero del sistema operativo iOS per velocizzare i processi.
In sintesi questo strumento consente un accesso più rapido ai contenuti online, tempi di caricamento migliori e prestazioni superiori di funzioni e applicazioni. Di fatto è una delle chiavi per la qualità dell’esperienza utente, perché può essere giocata in ogni campo. Persino con Spotify vengono memorizzati frammenti di brani delle playlist per velocizzare il cambio traccia. Ed è questo il motivo per cui a volte anche nel garage, senza copertura, spesso si riesce a proseguire la riproduzione di una traccia e quella successiva.
Perché bisogna periodicamente cancellare la cache
Il tempo che ogni giorno trascorriamo sull’iPhone, magari navigando, usando app o funzioni di diverso tipo, produce una quantità non indifferente di dati e cookie che si accumulano. Quando si supera una certa soglia quel che era nato come uno strumento di efficientamento, diventa un freno, anzi una vera palla al piede. Perché al “microscopio” la saturazione diventa una massa di dati obsoleti, magari anche corrotti, che non solo rallentano ma possono generare crash e malfunzionamenti. A volte non si riescono neanche ad avviare alcune app oppure il terminale appare davvero imballato. Senza contare a lungo termine gli effetti negativi sullo spazio di archiviazione, anche se in emergenza iOS ha un sistema che procede in automatico alla rimozione di file. Manualmente però si ottengono risultati migliori. E fortunatamente la cancellazione della cache è solo un tema di abitudine, più che difficoltà di intervento.
Come si svuota la cache dell’iPhone?
La cancellazione della cache dell’iPhone richiede modalità di intervento diverso a seconda del tipo: si parla di Safari, altri browser e singole app. In ogni caso tutto avviene accedendo a Impostazioni dell’iPhone.



