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martedì, Feb 22

Come chi cerca lavoro tenta di aggirare i software di analisi dei curriculum



Da Wired.it :

L’anno scorso Shirin Nilizadeh ha ricevuto una chiamata da un’amica spossata dalla ricerca di un nuovo lavoro. La sua amica aveva inviato a un’infinità di portali il suo curriculum, che però sembrava essere stato inghiottito da un buco nero: “Chiedeva a tutti quale fosse il trucco“, ricorda. Nilizadeth non aveva consigli da offrire, ma le venne un’idea. In qualità di scienziata informatica presso la Texas University ad Arlington Nilizadeh è specializzata in informatica della sicurezza, ovvero le modalità con cui dei malintenzionati possono violare i sistemi informatici. Dovremmo hackerare il sistema, pensò.

La maggior parte delle grandi aziende si avvalgono di software per il processo di assunzione. I cosiddetti “sistemi di tracciamento dei candidati” sono in grado di vagliare le candidature online e assegnare un punteggio in base a quanto un candidato sembra adatto alla posizione aperta. Alcuni di questi software, come Taleo di Oracle, possono anche classificare i candidati per fornire ai recruiter una breve lista di persone da invitare a un colloquio. I curriculum in fondo alla lista possono fare la stessa fine di quello dell’amica di Nilizadeh e non vedere mai la luce del giorno.

Aggirare i software di tracciamento

Nilizadeh ha pensato a un esperimento per verificare se fosse possibile ingannare un algoritmo di classificazione dei curriculum. Ha raccolto cento cv da LinkedIn, GitHub e siti web personali, mettendo poi insieme una lista di annunci di lavoro diversi presi da Indeed, un sito di annunci lavorativi. Nilizadeh ha quindi apportato miglioramenti casuali ad alcuni dei curriculum inserendo nel testo le parole chiave riportate dall’annuncio. Quando li ha inseriti in un programma di classificazione dei curriculum, ha scoperto che il loro posizionamento era migliorato significativamente, salendo di un massimo d sedici posizioni. Non era importante che il curriculum elencasse altre qualifiche pertinenti o che corrispondesse al ruolo scoperto.

L’esperimento era prettamente accademico. Lo scorso autunno Nilizadeh ha pubblicato i suoi risultati pensando a un pubblico formato da ricercatori di sicurezza. Ma in un momento in cui i software sono utilizzati diffusamente nei processi di assunzione, le persone in cerca di lavoro hanno sviluppato dei trucchi per aumentare le possibilità di ottenere un colloquio, come aggiungere parole chiave ai metadati nel file del curriculum o includere il nome di università prestigiose come testo invisibile. Un candidato a un lavoro entry-level a Google, ha raccontato di aver citato la sua pagina Facebook sul curriculum perché credeva che i sistemi di tracciamento dei candidati della società premiassero le menzioni di altre grandi aziende tecnologiche. Alcuni candidati credono che queste tattiche aiutino: l’anno scorso Marco Garcia, uno studente dell’École polytechnique in Francia, faceva fatica a ottenere un colloquio per uno stage, fino a quando ha iniziato a copiare la descrizione di ogni offerta  di lavoro nel curriculum in minuscoli caratteri bianchi. Le integrazioni erano invisibili a occhio nudo ma non per un computer. Dopo aver aggiunto le descrizioni, Garcia mi ha raccontato di essere “stato chiamato sicuramente a più colloqui“.

L’invio di un curriculum è solo una parte del processo di assunzione, che in molti casi avviene ancora grazie a referenze piuttosto che tramite candidature inviate a freddo. Ma visto il numero di offerte pubblicate online, le aziende si affidano ad algoritmi per filtrare la marea: “Si possono ricevere dai cento ai duecentocinquanta curriculum per una singola posizione”, spiega Julie Schweber, consulente della Society of human resource managers, che lavora nel settore delle risorse umane da diciotto anni. Schweber racconta che i software possono escludere fino al settantacinque per cento dei candidati che non soddisfano i criteri dell’offerta, e possono aiutare le aziende a selezionare il gruppetto di candidati da far passare allo fase di selezione successiva.



[Fonte Wired.it]