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sabato, Lug 11

come è cambiato il modo di lavorare

Da Punto-Informatico.it :

Contemporaneamente all’annuncio delle tante novità destinate a Teams, in questi giorni Microsoft presenta la nuova edizione del Work Trend Index. La ricerca fa luce su come sono variate le abitudini lavorative nel corso degli ultimi mesi caratterizzati dalla crisi sanitaria e con l’adozione su larga scala delle soluzioni per lo smart working. Cambiamenti a quanto pare destinati a perdurare anche in futuro.

Work Trend Index: il futuro del lavoro

Le tendenze prese in esame fanno riferimento all’utilizzo degli strumenti di collaborazione offerti dal gruppo, ai risultati di una survey globale di Harris Poll (2.000 persone in sei paesi, 350 in Italia) e alle evidenze emerse da oltre 30 progetti di ricerca messi in campo dalla società di Redmond.

Tra i punti più interessanti, l’analisi delle onde cerebrali dimostra che la fatica solitamente percepita a causa delle riunioni da remoto ha base reale. Questa modalità risulta mentalmente più sfidante rispetto a quella di presenza come dimostrano alcuni indicatori di stress. Emerge però anche che il ritorno alla collaborazione in presenza è faticoso perché i meccanismi sociali e organizzativi della collaborazione digitale non si replicano a livello fisico. Insomma, gli effetti del lockdown si faranno sentire anche dopo il rientro in ufficio. Questo il commento di Luba Manolova, Direttore della Divisione relativa a Microsoft 365 di Microsoft Italia.

L’attuale momento storico presenta in sé opportunità e sfide e Microsoft, che ha nella sua missione quella di aiutare persone e aziende a realizzare il proprio potenziale, si sta impegnando per ripensare una nuova produttività, migliorando costantemente gli strumenti per la collaborazione digitale all’insegna della semplicità, dell’efficacia e della sicurezza. A partire dagli insight del Work Trend Index, Microsoft ha quindi sviluppato nuove funzionalità e upgrade per ottimizzare la resa della piattaforma cloud Teams, aiutando le persone a creare una relazione più diretta tra loro e a ridurre la fatica dei meeting da remoto.

Ancora, le videoconferenze generano maggiore stress rispetto ad altre attività come la gestione della corrispondenza elettronica. Questo perché richiedono elevati livelli di concentrazione per lunghi periodi. Prosegue Manolova spiegando come la software house si sia mossa di conseguenza.

Per esempio, la nuova modalità Together Mode, che facendo leva sull’AI posiziona le persone in un background comune come se fossero sedute intorno allo stesso tavolo, è stata testata attraverso bio-sensori ed è risultata meno faticosa per il cervello umano. Anche la visualizzazione Dynamic View è stata creata a tal fine, per consentire alle persone di ottimizzare video e contenuti sullo schermo nel modo a loro più congeniale e secondo il fluire dei meeting.



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