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venerdì, Nov 12

Come Elon Musk ha fatto finta di pagare le tasse per diventare più ricco



Da Wired.it :

Elon Musk ha accettato di pagare qualche tassa sul suo patrimonio di 300 miliardi di dollari, ma soltanto per riuscire ad aumentare ancora di più la sua ricchezza. Dopo un sondaggio su Twitter, in cui ha chiesto agli utenti di decidere per lui se vendere o meno il 10% delle sue quotazioni per pagare le tasse sul reddito, il cofondatore e amministratore delegato di Tesla ha effettivamente venduto circa 5 milioni di titoli della sua compagnia, a mille dollari l’uno, ma soltanto per poi ricomprarne la metà a 6,24 dollari ad azione.

La pressione fiscale inesistente sui portafogli azionari

Negli Stati Uniti i portafogli azionari non vengono tassati fino alla vendita dei titoli, solo a quel punto viene sottratta un’imposta variabile tra il 15% e il 20%. Così, non ricevendo uno stipendio da Tesla e avendo una ricchezza composta solamente di azioni, Elon Musk, l’uomo più ricco del pianeta, non paga un dollaro di tasse da 5 anni. Cioè dall’ultima volta che ha venduto delle azioni.

Tuttavia, specialmente a seguito dell’elezione del presidente Joe Biden, negli Stati Uniti si è riacceso il dibattito sulla tassazione dei portafogli azionari dei super ricchi, in modo tale da considerarli come un reddito effettivo e non come guadagni non realizzati. Per questo Musk ha lanciato la sua provocazione su Twitter, tentando di ribaltare la situazione: mostrandosi vicino all’opinione pubblica, ben disposto a fare la sua parte e soprattutto per dimostrare di poter essere autonomo e di non avere bisogno di norme statali per pagare le tasse.

Una mossa molto criticata dai sostenitori della Billionaires income tax, secondo i quali la decisione di far pagare o meno le tasse alle persone più ricche del pianeta non può dipendere da un sondaggio su Twitter, ma deve essere regolamentata dalle istituzioni democratiche. Una giusta osservazione, dato che, come si è visto, la strategia autonoma di Musk è servita per consentirgli di diventare ancora più ricco.

La furbata di Musk

Infatti, dopo aver guadagnato circa 5 miliardi di dollari per la vendita di 4,5 milioni di azioni, appena il 3% delle sue partecipazioni personali in Tesla, Musk ne ha riacquistate 2,1 milioni per 14 milioni di dollari, pagandole 6,24 dollari l’una invece che i mille a cui le ha vendute. Questo grazie al cosiddetto diritto di stock option, cioè la possibilità di acquistare un titolo a un valore prefissato a prescindere dalle variazioni di prezzo avvenute nel tempo. In questo modo, le azioni pagate 14 milioni, in realtà valgono già 2.3 miliardi, per un guadagno netto di 2.2 miliardi.

Un comportamento ai limiti dell’aggiotaggio, un reato finanziario che corrisponde alla frode e si basa su una speculazione nella compravendita di valori o azioni sulla base di informazioni riservate. Le prove dell’azione di Musk sono state comunicate dalla Security and exchange commission, l’ente federale statunitense preposto alla vigilanza della borsa, che dovrebbe intervenire e sanzionare il miliardario.



[Fonte Wired.it]