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venerdì, Ago 30

Come gli squali possono aiutarci a debellare i batteri


I microrganismi sono un serio problema per la vita di tutti i giorni, ma le soluzioni innovative per liberarcene possono venire dal mondo naturale (e addirittura dai predatori degli abissi)

L’oceano non è solo uno degli ambienti più affascinanti del pianeta ma anche un luogo a cui guardare per trovare le soluzioni ad alcuni problemi che fronteggiamo sulla terraferma, compreso quello dei batteri e della loro proliferazione in contesti inopportuni (negli ospedali, ad esempio).

Imitare la natura può tornare utile, come dimostra questo video che spiega come e perché la pelle di uno squalo delle Galapagos (trattasi del Carcharhinus galapagensis, per gli appassionatipuò rappresentare un modello a cui ispirarsi per debellare i batteri, in particolare quelli che si diffondono sulle superfici degli spazi pubblici.

Come osservato dagli scienziati, infatti, la pelle di questo animale presenta delle caratteristiche tali da risultare inospitale per  i microrganismi. Imitarne le proprietà naturali potrebbe essere quindi la via per creare rivestimenti su cui i batteri non possono annidarsi e sui quali si limitano a scivolare senza attecchire (ad esempio sulle maniglie delle porte o sulle sponde dei letti).

L’innovazione nel segmento materiali è già all’opera in questo senso e anche in ambito accademico l’interesse è alto, come dimostrava ad esempio nel 2018 una soluzione basata su una ricerca dell’ateneo di Amherst, nel Massachusetts.

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