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mercoledì, Giu 24

Come sarà la scuola a partire da settembre



Da Wired.it :

Il ministro dell’Istruzione ha consegnato alle parti sociali il Piano scuola per il prossimo anno scolastico, in linea con le indicazioni del comitato tecnico-scientifico. I presidi potranno organizzare l’attività didattica con molta autonomia

(foto: Jacopo Landi/NurPhoto via Getty Images)

La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina ha consegnato alle parti sociali una bozza del Piano scuola per l’anno 2020-2021 in cui vengono chiarite le linee guida per la riaperture degli edifici scolastici e per la ripresa delle lezioni. Il documento si basa sulle indicazioni del comitato tecnico scientifico nominato dal governo e, dopo il via libera di regioni e sindacati, dovrebbe essere convertito in decreto. Ai presidi spetterà il compito di far rispettare queste nuove nuove norme cercando di organizzare la didattica in maniera conforme. In maniera totalmente autonoma, potranno decidere in che modo scaglionare l’entrata degli alunni a scuola, dividere gli studenti in vari gruppi di studio o se aggiungere il sabato alla settimana scolastica, dove non è previsto e su delibera degli organi collegiali. Inoltre, il ministero sta lavorando – in previsione di un’eventuale seconda ondata di contagi – a nuove disposizioni riguardanti la didattica a distanza che, in ogni caso, affiancherà in via residuale quella dal vivo.

Cosa c’è nel Piano scuola

Le lezioni in classe saranno organizzate per turni, così da garantire la distanza di almeno un metro tra uno studente e l’altro. È prevista anche la possibilità di dividere gli alunni, anche di diverse età, in gruppi di studio riguardanti una materia specifica. Qualora gli spazi non siano sufficienti, gli enti locali metteranno a disposizione dei locali e le associazioni di volontariato che già operano in ambito scolastico potranno supportare gli insegnanti con “attività alternative o integrative alla didattica” o per “sorvegliare o vigilare gli alunni” cioè per aiutarli a rispettare le norme di contenimento del virus, tra cui l’obbligo della mascherina dai 6 anni in su.

In base alle esigenze di ogni singolo istituto, i presidi potranno decidere di richiedere insegnanti o personale in più. Una possibilità prevista, come si legge nel documento, solo per “specifiche situazioni”. In relazione a questo, il piano mette a disposizione un miliardo di euro, ma sembra sia destinato soprattutto ai bidelli.

Per i bambini delle scuole per l’infanzia non è necessaria la mascherina e gli educatori, per non preoccuparli eccessivamente, useranno le visiere in plexiglas. Anche in questo caso: ingressi differenziati, dalle 7.30 alle 9, e divieto di portare oggetti o giocattoli da casa. Potranno usufruire anche della mensa – discorso valido anche per gli istituti di grado superiore in cui è prevista questa possibilità – che dovrà essere erogata per turni e, se i locali dedicati non consentono di mantenere la distanza di sicurezza, è prevista la distribuzione delle cosiddette lunch box da consumare in classe.

Il piano introduce, infine, una novità nel curriculum di studi di tutti i gradi di istruzione: l’insegnamento obbligatorio dell’educazione civica. 33 ore all’anno, a cui seguirà un voto finale, saranno dedicate alla Costituzione, allo sviluppo sostenibile e alla cittadinanza digitale.

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[Fonte Wired.it]