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Se rimanere connessi è l’imperativo di questo secolo, chiunque almeno una volta nella vita ha desiderato abbandonare tutto e ritirarsi in un luogo che sia irraggiungibile dal famigerato 5G. Senza ricorrere a soluzioni drastiche, è possibile recuperare un rapporto equilibrato con la tecnologia seguendo alcuni piccoli accorgimenti, racconta Annemarie Conte sulla rubrica “Wirecutter” del New York Times.

“Rendere lo smartphone meno smart”

Settare lo schermo in una scala di grigi, è solo una delle strategie offerte dagli stessi sviluppatori Android e iOs per rendere l’uso del telefono meno allettante. Per allenarsi a un autocontrollo maggiore, nelle impostazioni di questi software esiste l’opzione per gestire il tempo davanti allo schermo: Digital Wellbeing di Android e Screen Time di Apple consentono di impostare limiti di tempo a specifiche app, come ad esempio Instagram e i vari social.  Si possono anche impostare promemoria per prendere delle pause programmate, oltre a ricevere report periodici sull’utilizzo dello smartphone. Può essere anche utile fare ricorso ad applicazioni come Opal, suggerisce Annemarie Conte. La sua mission è aiutare l’utente a “concentrarsi e trarre il massimo da ogni giorno”: consente di guardare lo schermo per un massimo di 4 ore, tra restrizioni alle app, feedback in tempo reale e piccole ricompense.

Cedere al fascino del vintage

Nostalgia per l’indistruttibilità del Nokia 3310, o per i colori metallici del Motorola StarTAC? Assecondare fino in fondo la fashion wave anni Novanta e optare per i modelli vintage potrebbe essere un’altra soluzione per disintossicarsi dagli schermi. Molti lettori del New York Times hanno accettato la sfida lanciata da una delle loro redattrici, Kashmir Hill, che ha promesso interazioni sociali più ricche, più riposo, più concentrazione a chiunque aderisse al “Dry January” e al “Flip Phone February” lanciati all’inizio di quest’anno. Certo, passare a un telefono con funzionalità così essenziali significa anche rinunciare alle app per la casa intelligente, per gli elettrodomestici, per il parcheggio pubblico, eccetera. La soluzione potrebbe essere auto-regolarsi prevedendo uno smartphone per la giornata lavorativa e un flip-phone ( vecchi modelli pieghevoli) per la sera e il weekend.

Mettere il telefono sottochiave (letteralmente)

I più determinati le hanno provate proprio tutte per aumentare concentrazione e produttività lontano dagli screen. Anche imporsi di distaccarsi fisicamente dagli smartphone. Lasciare lo smartphone in una stanza diversa dalla camera da letto, prima di andare a dormire, è la base. La scusa della sveglia non vale: si può acquistare quella elettronica o un dispositivo smart-home che utilizzi l’assistente vocale. “Togliere fisicamente il telefono dalla mia visuale si è rivelato il modo più efficace per evitare di perdere ore sui social media – dice una conoscente dell’autrice del Nyt – Ora la mia stanza è uno spazio designato per non usare il telefono”. 



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