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lunedì, Dic 30

Come una banda di universitari è riuscita a lanciare un razzo nello spazio


Piccoli Elon Musk crescono. Se credi che progettare, costruire e lanciare con successo un razzo nello spazio non sia alla portata di studenti universitari, questo video ti farà ricredere. Tutto merito di un team della University of Southern California

Catapultare un razzo nello spazio non è cosa da tutti. O almeno, non sembrerebbe alla portata di una banda di universitari. Eppure è successo: lo scorso aprile infatti, l’Usc Rocket Propulsion Laboratory della University of Southern California ha spedito – alla velocità di 3,386 miglia all’ora – il suo Traveler IV oltre la linea di Karman, quel confine convenzionale che divide l’atmosfera terrestre e lo spazio esterno.

E se siamo ormai abituati a vedere le compagnie private raggiungere obiettivi del genere (vero, Elon?), è decisamente più eccitante pensare che un team di universitari sia riuscito a fare altrettanto.

In questo video la giornalista di Wired Usa Arielle Pardes intervista Neil Tewksbury, capo ingegnere alla guida del Rocket Lab dell’ateneo californiano.  Tewksbury racconta quanto sia stato eccitante riuscire a coronare con successo un lavoro lungo e complesso: tutto il processo di progettazione, fabbricazione e ingegnerizzazione è stato realizzato in house nel perimetro del Lab. Il Traveller IV, ad esempio, montava a bordo tutti i sistemi necessari per seguire le dinamiche post lancio, visto che un radar esterno, per motivi di costi, non era alla portata.

Tewksbury spiega però che il successo dell’intera operazione è dovuto anche a tutte le persone che a partire dal 2005, in varie fasi, hanno investito tempo e competenze nel progetto. La competizione con altri atenei non è un elemento da poco: non penserete certo che il Lab della Usc sia l’unico nel paese ad aver tentato l’impresa! E anche questo ci dice molto sull’università negli States.

 

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