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Content delivery network, c’è una piccola decisione dell’Italia sulla rete che può fare una grande differenza nel mercato delle telecomunicazioni

by | Ott 31, 2025 | Tecnologia


Le regole che riguardano le comunicazioni elettroniche – tra le più stringenti anche in rapporto a quelle di altri settori, tanto da essere state utilizzate come modello per la regolamentazione europea – assicurano la migliore tutela, il mantenimento degli attuali livelli di costo e la protezione della qualità del servizio per i consumatori”, aggiunge Lombardi sottolineando dunque che l’equiparazione delle reti private Cdn alle reti di comunicazioni elettroniche “rappresenta non solo sono una tutela aggiuntiva per i consumatori, grazie all’aumento della qualità della navigazione, ma anche uno strumento utile per prevenire fenomeni di congestione della rete”.

Emblematico fu il caso Dazn quando al debutto dei servizi furono numerosi i down a causa proprio dei picchi sulle reti di Tlc, situazione che fu poi risolta attraverso la creazione di un’apposita struttura operativa, un Network operations center (Noc) per monitorare la qualità del servizio e agire in modo tempestivo per risolvere le problematiche tecniche.

L’Italia può fare da apripista in Europa

“È evidente che la questione non ha niente a che fare con il tema tanto discusso a livello nazionale e dell’Unione europea del fair share (equa suddivisione dei costi per la realizzazione delle reti a banda ultralarga, ndr) o delle network usage fees (tariffe per l’uso delle reti, ndr) ma si concentra su un aspetto squisitamente autorizzatorio. E la misura può rappresentare un utile esempio per gli altri stati membri e per la stessa Commissione nell’ambito della messa a punto del Digital networks act”, continua Lombardi.

Anche per ciò che riguarda gli impatti negativi sulla filiera del digitale – in particolare startup e pmi – il manager rimanda ai mittenti, ovvero le sei associazioni che hanno scritto a Giorgia Meloni, le tesi sostenute. “Le preoccupazioni sono infondate poiché le regole non hanno niente a che vedere con la creatività delle aziende né con i fondamenti dell’architettura aperta e decentralizzata di internet, ma anzi consentono a tutti di giocare correttamente, a parità di regole, con la possibilità di avere un arbitro, l’Agcom che per anni ha vigilato sulla corretta erogazione dei servizi nel mercato delle comunicazioni elettroniche”.

Quanto vale il mercato delle Cdn

Stando alle stime di Research&Markets il mercato globale delle Cdn quadruplicherà entro il 2035 sfondando il tetto dei 100 miliardi di dollari dai poco meno di 25 miliardi attuali. A fare da traino l’aumento dei contenuti digitali, in particolare nei settori dei media, dell’intrattenimento, dell’e-commerce e della sanità. Tra i fattori chiave la domanda di prestazioni di rete migliorate e i progressi tecnologici come l’intelligenza artificiale e il 5G che potenziano le funzionalità delle Cdn.

I continui cambiamenti nelle modalità di fruizione dei contenuti stanno creando una domanda di soluzioni robuste che migliorino le prestazioni di rete e la distribuzione dei contenuti”, si legge nel report in cui si puntualizza che ciò a catena “incrementa la domanda di reti ad alta velocità per una distribuzione più rapida dei contenuti”. Ed è proprio sulle reti ad alta velocità che si giocherà la partita europea e tutta l’impalcatura del Digital netwoks act.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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