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martedì, Giu 16

Corea del Nord e Corea del Sud si sono rimesse a litigare



Da Wired.it :

Le tensioni sono esplose dopo l’invio di alcuni volantini al confine tra le due Coree, firmati da dissidenti politici nordcoreani che si trovano al Sud. È stato fatto esplodere un ufficio di collegamento e l’area di confine potrebbe essere presto occupata dalle truppe di Pyongyang

Soldati sudcoreani al confine con la Corea del Nord (foto: SHIN WON-GUN/AFP via Getty Images)

La Corea del Nord ha fatto saltare in aria un ufficio di collegamento inter-coreano nella città di Kaesong, istituito a confine con la Corea del Sud per migliorare le comunicazioni tra i due paesi. L’esplosione è stata confermata dal ministero dell’Unificazione sudcoreano, che ha spiegato ai media che il fatto è accaduto intorno alle 14.49 di martedì 16 giugno e che, almeno per il momento, non si registrano né morti o feriti. Il sito, infatti, non è frequentato da gennaio circa, quando le norme di distanziamento anti-Covid hanno imposto la chiusura di alcuni uffici.

Stando alle prime ricostruzioni trapelate, Pyongyang avrebbe agito su ordine di Kim Yo-jong, ministro dell’Unificazione nel paese e sorella – sempre più influente sul piano politico – del dittatore Kim Jong-un. Si tratterebbe di una rappresaglia nei confronti della Corea del Sud. Tra le due Coree i rapporti diplomatici sono di nuovo particolarmente tesi, da quando alcuni dissidenti politici nordcoreani che vivono nel Sud hanno iniziato a inviare oltre il confine volantini critici contro il regime.

(foto: Chung Sung-Jun/Getty Images)

I rapporti tra Nord e Sud

Nel 2018, il ministero della Difesa di Seoul e Kim Jong-un siglavano un accordo in cui entrambi i paesi si impegnavano a porre fine a tutti gli atti ostili e a procedere allo smantellamento di tutte le strutture militari presente nella zona di confine tra le due Coree: un’area formalmente demilitarizzata lunga 250 chilometri e larga 4, creata nel 1953.

I messaggi anti regime – recapitati in Corea del Nord attraverso del palloncini a cui sono attaccati volantini critici sull’operato del leader nord coreano – hanno creato nuovamente tensioni tra i due paesi. La settimana scorsa Kim Yo-jong aveva minacciato azioni militari e di interrompere tutti i canali di comunicazione se il Sud non avesse fatto nulla per bloccare l’attività dei contestatori. Da oggi, infatti, cesseranno le comunicazioni tra i due paesi e si fa sempre più concreta la possibilità che il Nord marci con le proprie truppe nell’area demilitarizzata.

Il governo di Seoul, nei giorni precedenti, aveva denunciato due gruppi dissidenti politici accusandoli “di vanificare gli sforzi per raggiungere la pace e la prosperità della penisola coreana”. Human Rights Watch ha accusato la Corea del Sud di piegarsi alle minacce nordcoreane: “È vergognoso come il presidente Moon e il suo governo non siano assolutamente disposti a difendere i diritti dei nordcoreani”, ha dichiarato Phil Robertson, vicedirettore dell’Asia del gruppo, in una nota riportata dal Guardian. “Il presidente Moon dovrebbe invece chiedere pubblicamente che la Corea del Nord rispetti la libertà di espressione”.

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[Fonte Wired.it]