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lunedì, Dic 07

Coronavirus e psicologia, come aiutare bambini e persone sole a gestire lo stress a Natale



Da Wired.it :

Secondo timori diffusi alcune categorie, fra cui i bambini, anziani e persone sole, potrebbero essere più a rischio di conseguenze psicologiche a causa della pandemia. Ma spesso si tratta di paure non del tutto fondate. Due studi indicano come coltivare la resilienza

(foto: Pixabay)

La pandemia sta mettendo alla prova tutti, basti pensare che secondo l’Organizzazione mondiale della sanità il 60% delle persone soffre di stanchezza associata alla pandemia e alla situazione anomala (la pandemic fatigue). In generale la nuova realtà può essere percepita come traumatica, soprattutto da chi vive in prima persona l’emergenza o la malattia, e causare ansia, stress, incubi, insonnia e sintomi depressivi. Soprattutto in questo periodo, con l’approssimarsi delle festività natalizie, non dobbiamo dimenticarci delle categorie che potrebbero vivere il Natale con maggiore difficoltà, come i bambini, per cui è da sempre una festa e una vacanza per stare insieme, gli anziani e le persone sole o in isolamento a causa del coronavirus. Coltivare la resilienza con azioni e consigli anche pratici è essenziale e a questo scopo due diversi studi aiutano a gestire meglio questa festività insolite.

Natale, aiutare i bambini a mantenere la spensieratezza

Con il giusto sostegno i bambini sono resilienti, spiegano gli esperti del Nationwide Children’s Hospital in Ohio, che hanno condotto uno studio sul tema. L’indagine, presentata sulla pagina dell’ospedale, segnala che ben due terzi dei genitori sono molto preoccupati di eventuali conseguenze psicologiche a lungo termine. Nella crescita cambiano continuamente e proprio per questo il cambiamento potrebbe essere vissuto anche come una novità, un gioco. Tutto sta nel come si affronta l’argomento e come si vive il momento, sia per i bambini sia per gli adulti (qui alcuni consigli dell’Istituto superiore di sanità). L’ideale da parte dei genitori è parlarne apertamente e il prima possibile, in maniera chiara, in modo da preparare il bambino al fatto che a Natale non ci saranno ospiti o ce ne saranno pochissimi, gli incontri saranno ridotti o magari ci si vedrà in piccoli gruppi e all’aperto.

Coltivare la resilienza

Oltre a prospettare il cambiamento bisogna proporre delle soluzioni alternative, che siano creative e possano far sì che anche la novità sia vissuta con divertimento. Sono tanti i giochi che si possono fare con familiari e amici, anche a distanza: dal darsi appuntamento online sulle piattaforme video per addobbare l’albero insieme ai compagni di classe, tutti insieme anche se a distanza, alla preparazione di ricette culinarie mai sperimentate. Fino a incontri all’aperto con un amichetto per volta, magari estraendo a sorte il fortunato per aggiungere quel pizzico di fantasia in più. La ricerca di alternative fantasiose non deve guidare soltanto la quotidianità dei più piccoli ma vale anche per gli adulti.

Anche gli anziani possono essere molto forti

Una categoria spesso considerata più fragile, non solo dal punto di vista fisico, e più a rischio di conseguenze psicologiche è quella delle persone anziane. Ma anche in questo caso, come per i bambini, bisogna ricredersi, secondo uno studio dell’Istituto per la tecnologia in psichiatria del McLean Hospital, nel Massachusetts. La ricerca è pubblicata sul Journal of the American Medical Association (Jama). Il gruppo di scienziati è rimasto colpito dalla presenza di numerosi studi e indagini su campioni ridotti per dimensioni che mostravano come gli anziani avessero reagito meglio di tutte le altre fasce d’età. Questo ovviamente non vale per tutti e non si riferisce a situazioni particolari come malattie importanti preesistenti, inoltre non sappiamo quali potranno essere gli effetti a più lungo termine. Tuttavia i ricercatori hanno deciso di mettere a fuoco gli elementi protettivi evidenziati da questi dati, in grado di potenziare le capacità di resilienza.

Dalle video-chat alla telemedicina

In questo caso è essenziale essere connessi agli altri, per telefono e anche possibilmente via web, attraverso le video-chat: la tecnologia può essere di grande aiuto. Poi, sviluppare la compassione per sé e per gli altri, coltivare la gratitudine soffermandosi regolarmente ogni giorno a pensare a quello che di buono si possiede. L’attività fisica, anche ridotta e svolta in casa, può essere un buon aiuto anche contro il malumore. Un elemento fondamentale, per la salute sia psicologica sia fisica, è la diffusione sempre più capillare di strumenti di telemedicina, che possono aiutare i pazienti in isolamento o comunque a casa a sentire che c’è qualcuno che si prende cura di loro in maniera costante. Se si ha una patologia è importante, infatti, sapere di essere seguiti e monitorati in maniera continua, e questo può abbassare anche l’ansia e lo stress. E non vale soltanto per gli anziani.

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[Fonte Wired.it]