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martedì, Mar 10

Coronavirus, Fontana vuole misure più restrittive per la Lombardia



Da Wired.it :

Attilio Fontana ha chiesto al governo di adottare misure più restrittive per la propria regione: vuole chiusi tutti i servizi non essenziali e la possibile sospensione dei mezzi pubblici

Attilio Fontana, presidente della regione Lombardia (foto. Roberto Serra – Iguana Press/Getty Images)

L’Italia questa mattina s’è svegliata con il nuovo decreto firmato dal presidente del consiglio, un testo che limita in modo ampio e deciso gli spostamenti e molte altre attività quotidiane dei cittadini. Ma secondo il capo politico della regione Lombardia queste misure non sarebbero sufficienti. Il governatore Attilio Fontana, dopo aver incontrato i sindaci dei capoluoghi lombardi, ha chiesto al governo misure più rigide per contenere il virus. Fontana, parlando ai microfoni di Sky TG24, ha proposto di chiudere nelle prossime due settimane tutti i servizi e le attività, ad eccezione di quelli essenziali. Un messaggio che ha ribadito, qualche minuto dopo, anche con un post su Facebook.

Il governatore ha, infatti, spiegato che “non è più tempo delle mezze misure misure adottate fino a questo momento”. Solo manovre che “creano distanza sociale” possono interrompere il contagio. Il riferimento è sicuramente ai dati incoraggianti che sono arrivati dal lodigiano.

Il modello Codogno

Come riportato da uno studio condotto dal Sole 24 ore, dal 6 al 9 marzo la diffusione del contagio nel Lodigiano è sensibilmente rallentata rispetto alle settimane precedenti. Infatti, se nel resto la crescita del numero di persone positive al virus è esponenziale, a Lodi il dato di incremento dei contagi è in lieve discesa. Infatti, da 99 nuovi contagiati registrati il 5 marzo siamo arrivati ai 42 dell’8 marzo. La quarantena sembra funzionare, quindi. Tesi che si rafforza ancora di più se si fa il confronto con una provincia che non ha subito questa restrizione: Bergamo. Tra quelle con più contagi in la zona del bergamasco – nello stesso periodo preso in considerazione – ha viso il numero dei nuovi casi passare da 114 a 236. Certo, non si può giungere a conclusioni certe perché il periodo di analisi è troppo breve, ma questo tipo di misure, nel breve periodo, sembra funzionare.

Lo stesso sembra essere accaduto in Cina negli ultimi giorni. Dopo il picco massimo di metà febbraio, come riporta l’Oms (Organizzazione mondiale di sanità), i casi ogni giorni vanno via via diminuendo fino a registrare il primo record positivo di numero di contagi giornalieri: solo 19 persone (il giorno precedente erano ancora 40).

Le richieste di Fontana e dei sindaci lombardi

Il presidente Fontana ha specificato che le richieste verranno presentate in veste ufficiale durante “un incontro con il governo nel pomeriggio” e punteranno alla “chiusura di tutte le attività commerciali non essenziali e anche un’eventuale sospensione del trasporto pubblico locale perché è uno dei mezzi principali con cui si diffonde il virus”. Quali siano queste attività non è ancora chiaro, perché il governatore vuole valutare attentamente per quale di queste è possibile sospendere le attività, ma sicuramente sono escluse: “gli alimentari, l’energetico, la gestione dei rifiuti e le farmacie”, ha specificato Fontana.

La richiesta è frutto anche della situazione degli ospedali in Lombardia che, sempre secondo il presidente, sta arrivando al limite massimo. E, infatti, sottolinea che “sono stati aperti in poco più di dieci giorni più di 200 letti di rianimazione”, ma il numero sempre crescente dei malati potrebbe portare il sistema al collasso. “Le richieste di malati, di persone contagiate” – ha proseguito il presidente Fontana – “sono maggiori dei numeri che noi riusciamo a realizzare. È chiaro che la situazione sta avvicinandosi a un momento pericoloso. Bisogna fare in modo che entro questa settimana il numero di chi si infetta inizi a ridursi”. Inoltre Fontana ha posto l’accento anche su un altro problema: la mancanza di personale e di nuovi macchinari per poter realizzare altri letti di rianimazione.

Le parole di Attilio Fontana hanno fatto da eco a quelle del presidente del Veneto, Luca Zaia, che poche ore fa in conferenza stampa si è unito alle richieste di Fontana e Gallera chiedendo lo stesso per la sua regione.

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[Fonte Wired.it]