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venerdì, Mar 13

Coronavirus, il fascino della cronaca dei denunciati nell’Italia in quarantena



Da Wired.it :

Col decreto di chiusura del paese, i quotidiani d’Italia riportano le storie di chi sgarra in articoli che sembrano verbali di polizia: anziani al bar di provincia o a “comprare il pesce fresco”, “meretrici a piedi”, nonsense e infedeltà, in una grande commedia nazionale

Mille campanili, e sentirli tutti: da quando il governo ha diffuso la sua extrema ratio per combattere il coronavirus, il decreto con cui chiude l’Italia cercando di limitare i contagi da Covid-19, i giornali del paese non hanno potuto che accodarsi alla storica decisione, spiegando – l’abbiamo fatto anche noi di Wired – in cosa si può incorrere uscendo di casa senza una valida giustificazione autocertificata.

Che i trasgressori sarebbero comparsi, tuttavia, era fisiologico: chiunque abbia lasciato anche temporaneamente la propria abitazione in queste ore si è accorto di indomiti cittadini allo stato brado, talvolta sfacciatamente e pericolosamente intenti a violare ogni divieto. Quel che non sapevamo, però, è che le loro storie sarebbero state così belle da leggere: sfogliando un qualunque quotidiano del 12 marzo, si poteva assistere a sfilze di casi appena usciti da verbali di pubblici ufficiali redatti in ogni angolo del paese, spesso pieni zeppi di dettagli assurdi o esilaranti, e quasi sempre affascinanti nel loro entrare – discretamente e inconsapevolmente – nella storia di un paese.

Sui quotidiani nazionali – resi per l’occasione un unico, grande giornale locale a cielo aperto – sono apparse descrizioni minuziose di scene di socialità rubata, indolenza di provincia, imperturbabile scorrere del tempo, piccoli paesini inossidabili e fieri. E così mentre si legge del severo ma giusto “sindaco di comune campano” che “vieta di giocare a carte”, a Catania c’è chi è andato al mare (“non tutti a distanza di sicurezza”, nota però con una punta di delazione Repubblica). E se si sgarra, si rischia: “Giocano a beach volley, denunciati a Rimini” (Corriere della Sera). La terza età in particolare, essendo a rischio, è oggetto di attenzioni ulteriori, forse non apprezzate: “Anziano seduto su una panchina e pesantemente richiamato dalla polizia a Napoli”, si scorge ancora sul Corriere.

E che dire della storia di quella “persona” che in Veneto “ha dichiarato che si era recata ad acquistare del terreno per il proprio giardino”? La sua vicenda banale e straordinaria non meritava forse anch’essa i suoi 15 minuti di celebrità warholiana? Non vogliamo dedicare almeno una sceneggiatura all’uomo il quale “ha detto che aveva lasciato il Friuli per incontrarsi con una donna nei pressi di un campo sportivo”. Sarà mica il nostro Una giornata particolare, ambientato nel 2020?

In questi asettici trafiletti si scorge in controluce un’Italia spaesata, rurale, forse ancora una volta incapace di comprendere – o accettare – gli arzigogoli legislativi dello stato; un’Italia di bar di provincia, di anziani che giocano a carte, di infedeltà piccolo-borghesi, sani valori dello sport e antichi mestieri (Repubblica ci fa sapere che fra le 37 persone denunciate a Bologna per aver violato il decreto ci sono “una meretrice a piedi e 10 giocatori di basket dilettanti, di età compresa fra i 19 e i 44 anni, italiani e stranieri, sorpresi a giocare a basket nel giardino Graziella Fava di via Milazzo”), a metà tra una fotografia sbiadita di Luigi Ghirri e Amarcord di Fellini, dove nulla cambia davvero, nemmeno in tempi di pandemia globale.

Cinque ragazzi di Napoli evidentemente hanno pensato che “vedere la casa di Vasco Rossi a Zocca”, nel modenese – coprendo i poco meno di 600 chilometri che la separano dal capoluogo partenopeo – rientrasse a pieno titolo nelle “situazioni di necessità” specificate dal presidente del consiglio come eccezioni alla regola; un signore si è recato a Fiumicino da Ostia per “comprare il pesce fresco”; il Messaggero riporta di un “insaziabile cercatore di carne” (“nel senso di schiave del sesso”, precisa il quotidiano subito dopo) “fermato in piena notte a Torino”. A Osimo, provincia di Ancona, un 72enne ha contattato i carabinieri per il furto del suo furgone: si è però scoperto – dicono le colonne del Corriere Adriatico – “che si era invece dimenticato l’area di sosta dove lo aveva lasciato ed era giunto a Senigallia per farsi un giro in bicicletta fino a Pesaro”, e lo si immagina pedalare felice guardando il mare, alla faccia di tutti i patogeni del mondo.

E ancora – non si riesce a smettere – nella zona nord di Siena una segnalazione di risate provenienti da un ristorante hanno attivato la pubblica autorità, che una volta arrivata sul posto si è trovata davanti la seguente scena fantozziana (e d’altronde, cos’è più arcitaliano di Fantozzi?): “Dopo aver bussato con insistenza, il titolare dell’esercizio, che aveva spento le luci in modo da non destare sospetti sulla chiusura dell’esercizio, ha aperto”; una coppia, ancora a Fiumicino, ha semplicemente detto ai poliziotti “volevamo fare l’amore in spiaggia” (ma da Trieste in giù ora si può solo stare in casa); a Vitinia invece, scrive Leggo, “3 giovani romani avevano imbrattato le pareti della stazione metropolitana con della vernice spray, realizzando le scritte Covid-19”; a Mantova la polizia locale “ha fermato un uomo che, cartello in mano, manifestava la propria opposizione al decreto di Conte”, dice la Gazzetta di Mantova. E così via.

Intendiamoci, la violazione del provvedimento non è mica uno scherzo: si rischiano fino a 3 mesi di reclusione e 206 euro di ammenda. Ma evidentemente ci sono italiani per cui la libertà non ha prezzo. E non sono neanche pochi: 2.162, per l’esattezza, secondo il Viminale. Ed è solo il primo giorno! Innumerevoli, fra loro, “si trovavano in auto senza motivo”, o “non hanno saputo fornire una legittima giustificazione” all’uscita a riveder le stelle, recitano queste cronache. Che siano colpevoli di avventatezza o di attentato alla salute pubblica, i nostri, non è dato sapere. Sappiamo solo cosa ne hanno scritto i giornali. Tornando a Repubblica e a Bologna e all’inderogabile partitina a carte: “A Castenaso i carabinieri hanno sorpreso 8 persone, fra i 36 e i 77 anni (due titolari del locale, un barista e cinque pensionati), mentre giocavano a scopone scientifico”. Non sarà la partita a scacchi con la Morte de Il settimo sigillo, ma Max von Sydow – scomparso pochi giorni fa, non a caso – una risata da lassù se l’è fatta di sicuro.

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[Fonte Wired.it]