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venerdì, Apr 17

Coronavirus, le 3 fasi di Donald Trump per riaprire gli Stati Uniti



Da Wired.it :

Il presidente illustra il programma per riavviare scuole, attività produttive e servizi dopo l’emergenza coronavirus. Ma non mancano le critiche

(Photo by Alex Wong/Getty Images)

Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha presentato, nella serata del 16 aprile, il nuovo piano per una “riapertura graduale” di attività e servizi nella fase post quarantena. Il documento, lungo 18 pagine, contiene delle direttive non vincolanti per i governatori di ogni singolo stato che, volontariamente, decideranno quando e come seguirle in base all’andamento e numero di contagi.

Opening up America again – questo il nome del piano che strizza l’occhio al suo celebre slogan elettorale – segna anche la fine delle polemiche dei giorni scorsi tra il presidente e i governatori, primo tra tutti Andrew Cuomo di New York. L’annuncio di Cuomo di un programma di ripresa statale delle attività non era piaciuto a Trump, che aveva affermato di essere l’unico ad avere l’autorità per prendere decisioni di questo genere. Affermazione che i governatori hanno contestato e che ha spinto l’ex tycoon a fare un passo indietro, specificando che i governatori saranno gli unici a poter decidere, sostenuti completamente dal governo centrale.

“Dobbiamo ricominciare con la nostra vita e rinnovare la nostra economia. Un lockdown prolungato combinato con una depressione economica forzata, imporrebbe un pedaggio pesante e diffuso al nostro paese”, ha sottolineato il presidente Trump.

Un piano in tre fasi

Il processo di apertura sarà “graduale e ponderato”, per utilizzare le parole del presidente, e sarà articolato in tre fasi. La prima fase si avvia in seguito a un calo costante e consecutivo per 14 giorni dei contagi. Con meno pressione sul sistema sanitario, viene meno il lockdown ma le scuole rimangono chiuse e il lavoro, dov’è possibile, sarà fatto con le modalità dello smart workingPerò potranno riaprire quei luoghi pubblici (vedi cinema e musei) dove sia possibile praticare tutte le norme di distanziamento sociale.

Nella seconda fase, invece, tocca alle scuole che potranno riprendere le attività e si potrà viaggiare, anche per motivi non strettamente essenziali. Rimane comunque l’obbligo di evitare assembramenti e di mantenere la distanza di sicurezza tra una persona e l’altra. La terza e ultima fase dovrebbe essere quella del ritorno alla normalità: riaprono i bar e le palestre, riprendono gli eventi di massa anche se con protocolli di sicurezza più rigidi rispetto al passato.

Nel documento si legge che è consigliato passare alla fase successiva dopo almeno 14 giorni dall’inizio della precedente e in presenza di un calo costante e della disponibilità di posti liberi in terapia intensiva, in caso di nuovi infetti. Il tutto, inoltre, deve essere supportato da un’app di monitoraggio dei contagi, da un’esecuzione massiccia di tamponi e test e da un rispetto delle norme igieniche e di distanziamento sociale per almeno un anno. Tutte le considerazioni in merito e in che modo attuare le varie fasi sono a completa discrezione dei governatori che valuteranno in base alla situazione del proprio stato.

Le reazioni

Il piano ha ricevuto il placet di alcuni governatori, ma anche le critiche di altri esponenti politici. Primo tra tutti il futuro candidato alla presidenza per il Partito democratico, Joe Biden, che ha fatto notare come la vera difficoltà a cui vanno incontro gli stati è l’impossibilità di praticare tamponi e test a tappeto, fondamentali per monitorare la situazione e passare da una fase all’altra. In merito è intervenuto anche il New York Times che ha sottolineato come il presidente non abbia spiegato dove troverà i fondi per la somministrazione di test, evidenziando anche altre carenze programmatiche: la mancanza di spiegazioni sulla possibilità di spostamenti da uno stato all’altro o di ripristinare viaggi internazionali. Secondo il giornale, inoltre, l’Opening up America again favorirebbe gli stati Repubblicani, meno colpiti dalla pandemia. Positive, invece, le reazioni a Wall Street: il Dow Jones ha guadagnato il 3,3%, S&P 500 il 2,9% e il Nasdaq il 2,1%.

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[Fonte Wired.it]