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lunedì, Mar 16

Coronavirus, le ultime dal mondo: l’epidemia in Europa e negli Usa



Da Wired.it :

I numeri dei positivi al test e dei decessi crescono sempre di più, e i paesi di ogni latitudine stanno adottando diverse misure anti contagio. Con l’eccezione del Regno Unito la linea “italiana” sembra prevalere in Europa

Un uomo passeggia a Madrid, Spagna (foto: Burak Akbulut/Anadolu Agency via Getty Images)

Per la prima volta dall’inizio dell’emergenza sanitaria dovuta alla diffusione del coronavirus, il numero di morti nel mondo ha superato quello della Cina. È quanto emerge dai dati raccolti dal centro di ricerca della Johns Hopkins University. I decessi hanno raggiunto quota 3.241, contro i 3.099 fatti registrare dal paese asiatico. Cifre che, unite a una diffusione molto veloce del contagio, hanno spinto gran parte dei governi a ogni latitudine ad adottare misure di contenimento.

Come va in Europa

L’Italia è stato il primo paese a gestire l’emergenza sanitaria attraverso diversi decreti approvati dalla presidenza del consiglio dei ministri, contenenti provvedimenti – lo sappiamo – molto restrittivi. Il resto d’Europa ha iniziato solo negli ultimi giorni a fare i conti con il coronavirus. In Francia, dopo la chiusura delle scuole annunciata venerdì dal presidente Emmanuel Macron, sono state chiuse tutte le attività commerciali “non essenziali, verranno ridotti gradualmente i trasporti di lunga percorrenza, è stata messa in standby l’attività dei tribunali e, nelle zone di montagna, si è conclusa prematuramente la stagione sciistica. Le elezioni comunali di domenica, che il presidente Emmanuel Macron aveva scelto di non rimandare, hanno avuto un’affluenza bassissima: la paura del contagio ha lasciato a casa più della metà degli elettori. Alle 17, aveva votato, solo il 38,7%, quasi il 16% in meno rispetto alle elezioni del 2014 (54,7%).

La Spagna, nella settimana scorsa, ha vissuto un’escalation di contagi molto consistente. Ora, con 7.753 positivi è il quarto paese al mondo per il diffondersi della pandemia. Le misure attuate sono simili a quelle entrate in vigore nel nostro paese, con la chiusura di cinema, palestre e altri luoghi di aggregazione pubblichi. Lo stesso vale per le attività commerciali non essenziali, a cui s’aggiunge il divieto di spostamento per le persone se non per motivi lavorativi, di salute o per fare la spesa. Il governo guidato dal socialista Pedro Sanchez ha, inoltre, schierato anche l’esercito nelle città più colpite, come Madrid, Siviglia, Valencia e Zaragoza e ha chiesto agli ospedali privati di mettere a disposizione della comunità il proprio materiale sanitario.

In Germania, nei lander della Baviera e del Saarland è stato deciso di sospendere l’attività scolastica di scuole, asili e nidi d’infanzia. Ma il provvedimento più corposo è stato quello del blocco delle frontiere con la Svizzera, l’Austria, il Lussemburgo, la Francia e la Danimarca. Da oggi si potrà entrare nel paese solo “adducendo motivazioni solide”. Fanno eccezione soltanto pendolari e merci, come ha spiegato il ministro dell’Interno Horst Seehofer.

Il Regno Unito, dopo le polemiche sulla strategia di contenimento improntata all’immunità di gregge annunciata dal primo ministro Boris Johnson, è il paese in Europa che sta adottando le misure più blande. Si prevede la chiusura di pub e ristoranti, come sta già succedendo in Irlanda (che ha chiuso anche tutte le scuole), ed è stato rivolto l’invito agli ultrasettantenni a rimanere in casa. Sono state sospese fino al 3 aprile tutte le partite di calcio e anche i tornei di rugby. Ad adottare misure un po’ più stringenti è stata la Scozia che, avendo piena autonomia in materia, ha bandito qualsiasi evento che riunisca più di 500 persone nello stesso luogo.

Nel resto d’Europa, i provvedimenti anti contagio sono più o meno simili: in Austria sono stati chiusi negozi, ristoranti, parchi giochi e campi sportivi. Lo stesso è successo anche in Svizzera, Grecia e Olanda. 

Gli Stati Uniti e l’America

Il presidente Donald Trump ha annunciato lo stato di emergenza nel paese nel weekend. A livello nazionale la Casa Bianca, oltre a una stretta sullo screening dei test negli aeroporti, ha poi imposto il coprifuoco per gli esercizi pubblici e il divieto di organizzare eventi con più di 50 persone. Quelli già in calendario sono stati rinviati di otto settimane. A questo si aggiunge la sospensione di tutti i voli verso l’Europa ad eccezione del Regno Unito.  Misure già stringenti sono state adottate, però, nei singoli stati: in Nevada a Las Vegas a partire dal 17 marzo e per almeno due settimane chiudono i casinò di Wynn Resorts e Mgm Resorts International, fra i quali il Bellagio, il Mandalay Bay, e il Mirage. A New York, invece, oltre alle scuole chiudono cinema, ristoranti e bar e il sindaco, Bill de Blasio, s’è detto “disposto ad adottare nuove misure se il numero dei contagi dovesse aumentare”. La stesse attività sono chiuse anche a Los Angeles.

Anche molti paesi dell’America Latina corrono ai ripari, nonostante il numero dei contagi sia abbastanza contenuto. Il presidente dell’Ecuador, Lenin Moreno, ha dichiarato l’emergenza sanitaria e dal 12 di marzo sono state sospese le lezioni in tutti i centri educativi ed è stata stabilita la quarantena obbligatoria per i passeggeri provenienti dai voli internazionali. In Bolivia è stata dichiarata l’emergenza nazionale e attivare la fase di allerta epidemiologica. In Perù, l’inizio dell’anno scolastico è stato ritardato al 30 di marzo. E così è avvenuto in molti altri paesi dell’area, come Brasile, Cile e Argentina.

Il resto del mondo

Isolamento per chi proviene dall’estero, quarantena per chi sospetta il contagio e altre misure di questo tipo sono state adottate anche nel resto del mondo. In Australia, ad esempio, chi proviene dall’estero dovrà affrontare un isolamento obbligatorio di 14 giorni. Anche in Africa, dove si contano ancora pochi contagi, si stanno adottando tutte le misure del caso: il sistema sanitario del continente è fragile e difficilmente potrebbe gestire un grande numero di contagi, d’altronde. Tanto che alcuni osservatori sanitari mondiali lo hanno definito una “bomba a orologeria”.

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[Fonte Wired.it]