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martedì, Mar 31

Coronavirus, perché l’esempio del Portogallo che regolarizza i migranti è importante



Da Wired.it :

Per contenere i contagi e assicurare le cure mediche alle fasce più vulnerabili, Lisbona ha deciso di allargare temporaneamente la sanità pubblica a tutti: durante un’emergenza nessuno deve essere lasciato solo

Se c’è un paese che più di tutti ha capito che quella del Covid-19 è una pandemia che riguarda l’umanità tutta e non questa o quella nazione, è il Portogallo. Con una decisione che in qualche modo si può definire storica nell’epoca dei sovranismi e dei rigurgiti identitari che a macchia d’olio si espandono per l’Europa, la nazione lusitana ha regolarizzato i richiedenti asilo nel paese, per garantire loro migliore assistenza durante l’epidemia. La misura avrà validità fino al primo luglio.

Il ministro degli Interni, Eduardo Cabrita, ha sottolineato che “è importante garantire i diritti dei più fragili, come nel caso degli immigrati”. In Portogallo, secondo i dati delle ultime ore, i contagi da Covid-19 sono quasi 6mila e le morti sono state finora 119. Numeri più bassi rispetto a quelli di altri paesi, ma in netta crescita in confronto alle settimane scorse, segno che l’emergenza c’è anche lì. E in una situazione simile, nessuno può essere lasciato solo.

Nei giorni scorsi l’esercito lusitano ha girato le vie dei principali centri cittadini per distribuire cibo ai senza dimora. Un approccio ben diverso, per esempio, da quello italiano, dove addirittura si è arrivati a multare alcuni senzatetto, colpevoli di non avere una casa dove trascorrere la quarantena. La decisione portoghese di regolarizzare i migranti va insomma nella direzione opposta, quella di dare protezione a tutti, qualunque sia la loro condizione e il loro status giuridico. La regolarizzazione non è infatti solo un pezzo di carta simbolico, ma garantirà a queste persone l’accesso ai servizi sanitari, l’ingresso nel mercato del lavoro regolare, con un impiego e uno stipendio vero, la possibilità di avere accesso alla casa e l’apertura di un conto in banca. Aspetti della quotidianità essenziali in una fase di emergenza come quella attuale, che permetteranno di dare una dignità sociale a persone fino a ora invisibili.

Il Portogallo, insomma, ha capito che la pandemia non ha colore e nazionalità, ma soprattutto che non colpisce tutti allo stesso modo, come si vuole far credere. I soggetti più vulnerabili, gli ultimi, oggi più che mai necessitano di misure ad hoc per essere messi nelle condizioni di tutelarsi, davanti al dramma in corso. In Italia il governo non ha aperto bocca sulla condizione dei richiedenti asilo e, al contrario, diverse associazioni hanno denunciato le condizioni disumane in cui anche in questa fase vivono i migranti nei centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). L’ex ministro dell’interno Matteo Salvini, spalleggiato dall’altra sovranista di casa nostra Giorgia Meloni, intanto presidia i suoi social con post quotidiani su questo o quello sbarco, o sul crimine commesso dall’isolato straniero di turno. Anche in questa fase, insomma, i richiedenti asilo vengono nel miglior caso ignorati, nel peggiore criminalizzati, in quella perenne ricerca di un capro espiatorio che nemmeno durante una pandemia globale si arresta.

Dal Portogallo arriva invece una lezione importante, quella di ragionare in termini di persone quando si tratta di offrire assistenza sociale. Al di là delle problematiche sanitarie, la crisi in corso provocherà un esercito di disoccupati che andranno a gonfiare le già ampie sacche di fragilità esistenti nel mondo. Offrire sostegno a queste ultime, metterle nelle condizioni di poter restare a galla in questa fase accedendo ai servizi minimi essenziali, è una misura fondamentale. Si dice che siamo tutti sulla stessa barca in questa pandemia. Non è vero, perché la violenza dell’emergenza si fa sentire tanto più quanto è maggiore la condizione di fragilità delle persone. Che la si pensi nella prima accezione, sbagliata, o nella seconda, corretta, cambia comunque poco il succo del discorso: tutti, senza distinzioni, hanno bisogno di protezione ai tempi del Covid-19, in quanto esseri umani.

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[Fonte Wired.it]