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lunedì, Feb 03

Coronavirus, quasi 17.500 casi. Ma i contagi fuori dalla Cina sono limitati


Il numero dei contagi del nuovo coronavirus è pari a più del doppio di quello della Sars. Ma la mortalità risulta molto più bassa. Inoltre i casi fuori dalla Cina sono pochissimi, 22 in tutta Europa. Ecco i dati e come proteggersi

coronavirus
(foto: Stringer via Getty Images)

Circa 17.500 casi e 362 morti, questo il bilancio al 3 febbraio dei contagiati dal nuovo coronavirus che ha avuto origine in Cina e che si è poi diffuso con qualche caso (pochi, per fortuna) anche in altri 23 paesi. I contagiati sono per la precisione 17.485 di cui oltre 11mila nella provincia di Hubei, che ha per capoluogo Wuhan, da dove è partita l’epidemia (probabilmente da pipistrelli). E c’è anche il primo morto al di fuori della Cina, nelle Filippine. Ecco le nuove stime sulla pericolosità del virus, appena sequenziato allo Spallanzani di Roma, fra gli ospedali in Europa che sono riusciti nell’operazione.

La mappa aggiornata in tempo reale rivela che l’epidemia è fortemente concentrata in Cina e che gli altri paesi toccati dal coronavirus hanno un numero per fortuna molto limitato di contagiati. Fra questi, il Giappone ne ha 20, la Thailandia 19, gli Stati Uniti 11, la Germania 10, la Francia 6, il Canada 4 e Italia e Regno Unito 2. Svezia e Spagna 1. Facendo una somma, in Europa i casi per ora sono in tutto 22. Questo andamento è per altro rappresentato piuttosto bene dal modello statistico sviluppato recentemente dall’università di Southampton.

Coronavirus, la situazione attuale

L’Italia ha chiuso tutti i voli da e per la Cina. Ed è appena atterrato a Pratica di Mare l’aereo con 56 italiani che erano fermi a Wuhan e un aereo per il rimpatrio di turisti cinesi rimasti bloccati in Cina. Nel frattempo la Cina chiede aiuto perché ha “urgente bisogno” di mascherine e altri materiali sanitari vista l’aumentata necessità dovuta all’epidemia. E anche l’economia, oltre che i sistemi sanitari, ne risente pesantemente: gli ultimi dati riportati dall’Ansa parlano di un crollo delle borse cinesi, che in tutto hanno perso circa 420 miliardi di dollari, secondo le stime, con un -8,13% di quella di Shangai, mentre Shenzen perde l’8,3%.

Coronavirus, il pericolo dell’infodemia

A fronte di queste notizie e dell’ampia risonanza mediatica può accadere di farsi prendere dalla paura. Ma è bene non cedere alla psicosi e al panico, come spiegavamo qualche giorno fa. La paura, inoltre, è spesso alimentata da false voci e fake news circolate in rete. Tanto che anche l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) mette in luce questo fenomeno, sottolineanod che l’epidemia è stata “accompagnata da una massiccia ‘infodemia‘, ovvero un’abbondanza di informazioni, alcune accurate e altre no, che rendono difficile per le persone trovare fonti affidabili quando ne hanno bisogno”, come riportano diverse agenzie di stampa.

Più casi della Sars (quasi tutti in Cina) ma meno decessi

Attualmente il coronavirus ha ampiamente superato il numero di casi di recenti e note epidemie come la Sars e la Mers, entrambe causate da altri coronavirus, che hanno contato rispettivamente circa 8mila e circa 2.500 contagiati. Tuttavia, bisogna sottolineare che il tasso di mortalità, ovvero il numero di morti sul totale dei malati, è ad oggi molto più basso. Mentre quello della Sars era pari al 9,6% (cioè c’erano circa 9-10 morti su 100) e quello della Mers del 34,4%, il nuovo coronavirus ha un tasso di mortalità del 2,1% (circa 2 morti su 100). Inoltre, la diffusione nei paesi al di fuori della Cina è per ora circoscritta fortunatamente a pochi casi.

Come avviene il contagio

Sappiamo da tempo che il contagio avviene per trasmissione uomo-uomo, ma si è discusso a lungo negli scorsi giorni sul fatto che anche persone che sono state infettate dal virus ma che non hanno ancora sintomi possano contagiare altre persone. L’Oms sottolinea che il motore principale del contagio è quello da persone con sintomi, mentre sempre secondo l’Oms la trasmissione da pazienti asintomatici è possibile anche se molto rara, come riporta in una nota l’Istituto superiore di Sanità, e dunque non risulta essere uno dei motori principali dell’infezione.

Le regole dell’Oms per proteggersi

Le regole diffuse dall’Oms per proteggersi (anche da altri virus) riguardano il lavaggio frequente delle mani per almeno 20 secondi con acqua e sapone (o in alternativa con un disinfettante composto almeno al 60% da alcol). Non bisogna toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate. Se si tossisce o starnutisce è bene utilizzare un fazzoletto che poi va gettato. Poi, rivolgersi al medico in presenza di sintomi respiratori, facendo presente se recentemente si è viaggiato all’estero. E ancora, evitare di consumare alimenti di origine animale crudi o solo parzialmente cotti e maneggiarli mentre si cucina in modo da evitare che possano contaminare altri alimenti crudi (verdure, frutta).

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