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da Hardware Upgrade :

Le piattaforme con supporto PCI Express 5.0 di Intel e AMD sono disponibili da almeno un anno, e alcuni SSD M.2 compatibili con lo standard hanno iniziato a fare capolino, ma non possiamo certo parlare di un boom dell’offerta o di un’adozione molto rapida.

Anzi, i primi test delle unità M.2 PCIe 5.0 hanno sicuramente raffreddato l’entusiasmo degli appassionati, evidenziando ancora più che in passato l’importanza di dotare le unità M.2 di un efficiente dissipatore per abbassare la temperatura operativa, pena il thermal throttling e quindi un calo delle prestazioni.

A giudicare dal Corsair MP700 PRO giunto in redazione, il tema della temperatura è ancora di grande attualità, perché l’unità da 2 TB si presenta con grande dissipatore con ventolina attiva da 20 mm. Corsair offre MP700 PRO anche senza dissipatore oppure nella variante HYDRO X a cui collegare un dissipatore a liquido custom.

Il cuore di questo SSD è un controller Phison PS5026-E26, affiancato da memoria NAND Flash 3D di tipo TLC. Si tratta di un’unità NVMe 2.0 e arriva sul mercato insieme a un altro modello da 1 TB.

La soluzione in nostro possesso dovrebbe garantire prestazioni in lettura e scrittura sequenziale fino a 12400 e 11800 MB/s, mentre le prestazioni casuali 4K dovrebbero raggiungere 1,5 milioni di IOPS in lettura e 1,6 milioni di IOPS in scrittura.

Il Corsair MP700 PRO arriva dopo l’MP700. Cosa cambia tra i due? Fondamentalmente la memoria – o meglio l’interfaccia – e le prestazioni. MP700, infatti, si ferma a 10000 MB/s in lettura e scrittura sequenziale. E nel confronto con gli SSD M.2 PCI Express 4.0? Soluzioni di punta come il 990 PRO di Samsung arrivano a 7450 MB/s e 6900 MB/s rispettivamente in lettura e scrittura sequenziale.

Installazione, attenzione alla piattaforma

Il dissipatore attivo a bordo del nostro Corsair MP700 PRO è piuttosto ingombrante e non è detto che si possa installare nello slot principale di tutte le motherboard. Il dissipatore ricopre il PCB dell’SSD, è largo 24 mm e alto 30 mm.

Eravamo partiti con l’intenzione di installare l’unità sulla ASUS ROG Maximus Dark Hero, scheda madre Z790 di ultima generazione, ma il dissipatore cozzava con la parte della motherboard relativa al raffreddamento del VRM, quella dove sono ubicate le porte posteriore per intenderci. Precisamente con la parte posteriore.

Così, abbiamo ripiegato su una ASUS ROG Crosshair Hero con chipset X670 Extreme e, fortunatamente, l’unità si è installata correttamente rimuovendo il backplate sottostante. Insomma, mentre il dissipatore di questo MP700 Pro si può smontare per installare l’SSD “nudo” e raffreddarlo con la soluzione offerta dal produttore della motherboard, se si vuole mantenere il dissipatore attivo è necessario prestare attenzione alla motherboard su cui lo si installa.

Corsair MP700 PRO alla prova

Abbiamo provato l’SSD Corsair MP700 PRO su una scheda madre ASUS ROG Crosshair Hero con chipset X670 Extreme e processore Ryzen 9 7950X. L’obiettivo non era solo quello di capire se l’unità offrisse le prestazioni garantite sulla carta, ma anche capirne l’impatto effettivo nella quotidianità e soprattutto vedere come si comporta il dissipatore installato a bordo.

Il test classico CrystalDiskMark ci riporta i numeri previsti, con un dato di lettura sequenziale intorno ai 12000 MB/s e scritture intorno agli 11800 MB/s. Usando lo stesso programma abbiamo svolto cicli di nove test, arrivando a registrare con HWInfo una temperatura dell’SSD massima di 64 °C con dissipazione attiva. Abbiamo anche svolto un test con 3DMark Storage Benchmark.

Abbiamo quindi rimosso interamente il dissipatore, lasciando scoperto l’SSD, senza alcun raffreddamento: le prestazioni sono crollate, la temperatura infatti è salita fino a 86 °C, valore che ha innescato il throttling. L’assenza di raffreddamento attivo non ha permesso all’SSD di tornare su livelli di temperatura ridotti in alcun modo, con valori sempre sopra gli 83°C.

Cosa succede se ci affidiamo al sistema di raffreddamento passivo della motherboard? Il blocco pieno della Crosshair si dimostra incredibilmente efficace nel mantenere l’SSD su temperature ridotte, parliamo di 59°C di punta, preservando le massime prestazioni come visibile dai test.

Oltre a questi test sintetici, abbiamo anche svolto alcune prove reali, con giochi o rendering, senza ravvisare evidenti miglioramenti prestazionali rispetto a veloci unità M.2 PCI Express 4.0 come il Kioxia Exceria Pro da 2 TB. Parliamo di valori che rientrano nel margine d’errore, quindi non ve li mostriamo nemmeno.

Insomma, se pensavate di investire in un SSD M.2 PCIe 5.0 per alzare ulteriormente il livello della vostra build, forse fareste meglio ad attendere, non c’è un’esigenza immediata.

Conclusioni

A 379,99€, il Corsair MP700 PRO da 2 TB con sistema di raffreddamento ad aria è un SSD innegabilmente veloce ma anche molto (ribadiamo, molto) costoso. A parte i benchmark sintetici, le prestazioni reali rispetto ai migliori SSD PCIe 4.0 non giustificano attualmente un tale esborso.

Queste prime unità PCIe 5.0, inoltre, hanno chiaramente difficoltà a mantenere temperature ridotte, pena un drastico calo delle prestazioni. Inoltre richiedono qualche watt in più rispetto ai modelli PCIe 4.0. È bene verificare se la propria motherboard consente l’installazione del modello con ventolina qui testato oppure se è dotata di un dissipatore passivo sufficientemente carrozzato per dissipare adeguatamente il calore.

Quanto alla rumorosità della ventolina, non è eccessiva ma non si può dire che non si senta nemmeno: dipende molto dalla build e dal vostro orecchio: se avete componenti che la sovrastano allora non ve ne curerete, altrimenti potrebbe darvi un leggerissimo fastidio.

In definitiva, consigliamo di rimandare il passaggio alle unità SSD M.2 PCI Express 5.0 fino a quando non usciranno soluzioni realizzate con processi produttivi più avanzati in grado di rendere meno importante il tema del raffreddamento e, soprattutto, a quando i prezzi diventeranno più abbordabili.

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