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mercoledì, Feb 05

Cosa è successo al discorso di Trump sullo Stato dell’Unione


Parlando a un Congresso spaccato in due, il presidente si è vantato dei risultati raggiunti e non ha nominato l’impeachment. In compenso è andato in scena un fenomenale scontro con la speaker Nancy Pelosi

(foto: MANDEL NGAN/AFP via Getty Images)

A 24 ore dalla votazione sulla sua procedura di impeachment al Senato, il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha tenuto il suo discorso sullo stato dell’Unione davanti al Congresso riunito in sessione plenaria, evitando accuratamente di nominare il processo. Le sue parole sono state infatti l’occasione, secondo vari analisti, per chiedere un secondo mandato presidenziale. Altri quattro anni legittimi, a suo dire, considerati “gli incredibili risultati” dell’economia statunitense, un vero e proprio “ritorno americano” che non può essere fermato. Per Trump, insomma, “the best is yet to come”: uno slogan che potrebbe sostituire il “Make America Great Again” della scorsa campagna elettorale.

Il presidente però si è trovato davanti un congresso spaccato in due come non mai, con deputati e senatori repubblicani che hanno applaudito praticamente ogni passaggio del discorso – intonando in un’occasione un coro che scandiva “four more years”, la formula che invoca altri quattro anni alla Casa Bianca per il presidente in carica – e i democratici che, invece, sono rimasti immobili e in alcuni momenti hanno contestato le parole del presidente.

Io mantengo le mie promesse, come quelle sul commercio con gli accordi con la Cina e quello col Messico e il Canada” ha detto il tycoon, ricordando quindi gli accordi commerciali raggiunti, la messa in sicurezza del confine sud degli Stati Uniti e gli sforzi per porre fine alle guerre americane in Medio Oriente. E, guardando al futuro, “non lascerò che il socialismo distrugga l’America” ha chiosato. Trump ha anche parlato dei rapporti con gli alleati Nato – “stiamo spingendoli a pagare il giusto”, fino ad abbracciare il tema dei progetti spaziali: “Che sia americana la prima bandiera su Marte”.

Colpi di scena

Come scrive Politico, il discorso di Trump è stata anche l’occasione per alcuni colpi di scena accuratamente pianificati dal presidente. Tra i primi la presenza, nella platea degli ospiti del britannico euroscettico Nigel Farage e dell’autoproclamatosi presidente ad interim del Venezuela Juan Guaidò – che durante il discorso Trump ha definito “presidente legittimo”. Anche la consegna della medaglia della Libertà a Rush Limbaugh, controverso commentatore radiofonico conservatore acceso sostenitore del presidente, a cui è appena stato diagnosticato il cancro, è stata inserita in scaletta.

Tutt’altro che organizzato, invece, lo scontro con la speaker della Camera, Nancy Pelosi. Trump si è rifiutato di stringerle la mano al suo arrivo al Congresso per il discorso e lei, appena il presidente ha terminato il suo intervento, ha strappato la copia del discorso. “Era la cosa più cortese da fare, considerato quali potevano essere le alternative”, ha spiegato la democratica. Fra i due si sono viste fuoco e fiamme, se si considera che Pelosi, più volte inquadrata alle spalle del tycoon, ha scosso la testa come per deridere le parole del presidente mentre parlava. Inoltre – hanno fatto notare alcuni osservatori – lei lo aveva accolto in aula senza ricorrere alla consueta formula cerimoniale “è un mio onore e privilegio introdurre il presidente degli Stati Uniti”.

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