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Cosa ha detto davvero Avi Loeb sulla cometa 3I/Atlas, sugli alieni e sul prendersi una vacanza prima del 29 ottobre

by | Ott 28, 2025 | Tecnologia


Dopo Oumuamua, per Avi Loeb c’è la cometa 3I/Atlas: nota per essere il terzo oggetto interstellare che conosciamo per aver attraversato il nostro Sistema solare, si trova ora esattamente dalla parte opposta del Sole e si sta avvicinando sempre di più al suo perielio. Il prossimo 29 ottobre, infatti, raggiungerà il punto più vicino alla nostra stella. E mentre in questi mesi la comunità scientifica ha raccolto più prove possibili per studiare questo bizzarro visitatore proveniente da un altro sistema stellare, giungendo alla conclusione che sia in sostanza una cometa molto diversa da quelle che conosciamo, l’astrofisico di Harvard Avi Loeb non ha mai abbandonato il sospetto che si tratti invece di un’enorme astronave inviataci da una civiltà extraterrestre.

Perché prendersi una vacanza prima del 29 ottobre

In un’intervista di settembre rilasciata alla divulgatrice scientifica Mayim Bialik, Loeb aveva scherzosamente affermato: “Se volete prendervi una vacanza, fatelo prima del 29 ottobre, perché chissà cosa succederà?”. Al di là dello scherzo, l’astronomo ha, tuttavia, ripetutamente sottolineato tutte le “anomalie” della cometa, come ad esempio le sue presunte enormi dimensioni e la sua insolita traiettoria, avanzando l’ipotesi che se 3I/Atlas fosse un veicolo spaziale, potrebbe sfruttare la sua vicinanza al Sole per aumentare la propria velocità, nascondendosi comodamente dietro alla nostra stella. “Il punto ottimale per una manovra volta ad accelerare o rallentare un veicolo spaziale è il punto di massimo avvicinamento al Sole”, ha spiegato Loeb nel suo blog. “Un impulso nella direzione della velocità di picco o in quella opposta massimizzerebbe l’acquisizione o la perdita di energia cinetica. Come risultato di questo cosiddetto effetto Oberth, la massima efficienza energetica per un motore spaziale è bruciare il carburante al perielio”.

Il perielio della cometa 3I/Atlas

L’astronomo, inoltre, ha ribadito la sua ipotesi secondo cui l’oggetto potrebbe rilasciare mini sonde inviate per studiare meglio il nostro Sistema solare, i pianeti e la Terra. “Se 3I/Atlas è una astronave madre enorme, probabilmente proseguirà lungo il suo percorso gravitazionale originale e alla fine uscirà dal Sistema solare”, ha aggiunto. “In tal caso, la manovra di Oberth potrebbe applicarsi alle mini-sonde che rilascia al perielio verso i pianeti del Sistema solare”. Per l’esperto, come racconta Futurism, il momento ottimale per regolare la sua velocità sarà il suo perielio, una tempistica che solleverebbe secondo il suo parere interrogativi ancora più inquietanti. “Questo momento coincide con lo stesso periodo in cui è nascosto alla vista dei telescopi terrestri, ha raccontato. “Si tratta di una semplice coincidenza o del risultato di una progettazione orbitale e di nozioni basilari di astronautica?”.

Lo scetticismo della scienza

L’ipotesi di Loeb secondo cui 3I/Atlas sia stato inviato dagli alieni ha suscitato molto scetticismo da parte della comunità scientifica, che ha ripetutamente smentito la sua ipotesi, dimostrando, come vi abbiamo già raccontato, che si tratta di una cometa particolare, ma pur sempre di un oggetto di origine naturale. “È una cometa”, ha spiegato al Guardian l’esperto della Nasa Tom Statler, pur ammettendo che possiede “alcune proprietà interessanti, un po’ diverse dalle comete del nostro Sistema solare”. E nonostante Loeb abbia recentemente ammesso che ci sono solo poche possibilità che 3I/Atlas provenga da una civiltà aliena, non perde la speranza. “La scienza è guidata dalle prove e non dalle aspettative”, ha scritto nel blog. “Possiamo trovare la risposta a questa domanda monitorando il cielo durante novembre e dicembre 2025 e cercando qualsiasi attività insolita di 3I/Atlas o qualsiasi nuovo oggetto che ne sia emerso. Gli eventi cigno nero con probabilità basse devono essere presi seriamente in considerazione se le loro implicazioni per il futuro dell’umanità sono grandi”.



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Scritto da Flavio Perrone, consulente informatico e appassionato di tecnologia e lifestyle. Con una carriera che abbraccia più di tre decenni, Flavio offre una prospettiva unica e informata su come la tecnologia può migliorare la nostra vita quotidiana.

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