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giovedì, Mag 07

Cosa hanno perso i blockbuster americani da quando mirano a incassare in Cina



Da Wired.it :

Compiacere due pubblici per nulla simili non è semplice ma Hollywood ha trovato le 5 regole da rispettare per incassare in tutto il mondo

Quando il tuo mercato più importante diventa un paese di un altro continente, con un’altra cultura e tutti altri valori, è proprio difficile continuare a produrre gli stessi film di prima. I blockbuster americani sono molto cambiati negli ultimi 10 anni, e non solo per l’emergere dei fumetti e del loro mondo di para-fantascienza (in cui cioè oggetti, scenari e dinamiche da fantascienza non servono una trama di fantascienza), ma perché il peso sempre più importante della Cina nel botteghino mondiale spinge Hollywood a piegare i suoi film più grossi così da poter entrare e avere successo in Cina. Già nel 2014 era diventato evidente che la Cina non solo aveva una forza economica destinata nei successivi 10 anni a superare quella americana, ma anche che il pubblico cinese non ha esattamente gli stessi gusti di quello americano.

In quell’anno Transformers 4 – L’era dell’estinzione (210 milioni di budget) incassava 240 milioni di dollari in patria e 300 in Cina. Era la prima volta che avveniva il sorpasso. Più clamoroso ancora però fu un paio di anni dopo il caso di Now You See Me 2. Il primo film nel 2013 era andato così così in patria e aveva sorpreso in Cina, un sequel non si sarebbe fatto se non si fosse deciso di puntare sull’altro mercato e di lavorare proprio con una co-produzione cinese. Il risultato fu un film da 90 milioni di dollari, di grande insuccesso in patria (65 milioni di dollari) ma amato in Cina (93 milioni). La formula era chiara.

Oggi Hollywood è spaccata in due, c’è chi pensa i film come prima, cioè per avere successo prima di tutto nel mercato domestico (alcuni di questi poi magari incassano anche bene in Cina), e chi invece li pensa per il mondo intero, cioè cerca di trovare punti di contatto tra quello che piace in casa e in Asia (perché a questo punto si cerca di prendere anche altri mercati pesanti come Russia, India ecc. ecc.). Se quindi una decade fa nella maggior parte dei casi per un film americano gli incassi nazionali erano i maggiori, cioè superiori a quelli di tutto il resto del mondo messi insieme, adesso non solo di certo non è così ma in certi casi l’incasso cinese supera quello americano e da solo fa andare in pari o in guadagno un film.

No, non è Transformers ma in Cina incassa lo stesso

Ready Player One, Tomb Raider e Pacific Rim: Uprising sono alcuni esempi di film il cui incasso cinese è stato superiore a quello americano da subito, fin dal weekend d’apertura e in certi casi (Pacific Rim: Uprising) è stato quasi il doppio. Per arrivare a questo molto si è perso per strada. Il tentativo di giungere al minimo comun denominatore, cioè a quei personaggi e quelle storie che vadano bene sia in un multisala dell’Alabama che in uno del Sichuan, moltissimo viene sacrificato in una corsa a rendere i blockbuster inoffensivi (perché quando aumenti così tanto il tuo target in realtà stai aumentando a dismisura le possibilità che qualcosa del film offenda qualcuno). E trovata la formula tutti la copiano.

Ad oggi, dopo tanti esperimenti di successo o falliti, i grandi franchise che pensano cinese hanno chiaro in mente cosa debbano fare e sono facilmente riconoscibili. La componente primaria è la spettacolarità: la Cina ha uno standard in fatto di esagerazione, azione e spettacolo roboante molto superiore al nostro e totalmente slegato dal realismo o pseudorealismo, questa è la base senza la quale non si va da nessuna parte (anche una commedia sui prestigiatori come Now You See Me diventa d’azione). A questo va aggiunto che i film mondiali sono innanzitutto storie d’azione corali, il classico individualismo americano di Rambo lascia il posto ad una famiglia, cioè una banda che ragiona come una famiglia, con inclusività e affetto, rispetto per i membri anziani, sacrificio l’un per l’altro e chiare dinamiche di potere rigorosamente patriarcali. Fast & Furious ha mostrato come si fa, creando intorno a Dominic Toretto un clan che in ogni film si ingrossa inglobando tra i buoni il villain dell’episodio precedente. E il successo di quel franchise in Cina, ad ogni nuovo film, è clamoroso.

Warcraft

Molto spesso poi i film che pensano cinese hanno personaggi digitali, animali impossibili, mostri, fantasmi, robot, troll o mostriciattoli. I Transformers sono l’esempio più lampante ma anche a suo tempo il successo di Avatar doveva fornire un indizio. Il personaggio digitale, anzi la stirpe digitale di Warcraft addirittura ha fatto sì che quel film bollato come flop in America non solo andasse in pari con la Cina ma diventasse una storia di incredibile successo (160 milioni di budget e 225 di incasso in Cina contro i 40 americani) ma ha anche promosso l’impromuovibile Venom o ha reso un incasso notevole Rampage con Dwayne Johnson e uno scimmione gigante (spoiler: alla fine Dwayne Johnson comunque mena più forte anche dello scimmione gigante, perché del resto è Dwayne Johnson).

Quando si viene ai personaggi l’importante è che ognuno rappresenti uno stereotipo chiaro e ci devono essere dinamiche tra sessi molto vecchio stampo e tradizionali. Intendiamoci, le donne menano e sono forti (del resto tutti menano tranne i nerd in questi film) ma gli uomini fanno gli uomini alla fine della fiera e questo dev’essere chiaro, sono degli alfa e le donne ne vanno matte. Chiunque abbia visto Jurassic World non ha potuto non notare come sembrasse uscito dagli anni ‘80 per questa ragione, lontano anni luce dal processo di emancipazione delle donne ad Hollywood, ma pure Shark – Il primo squalo (in cui Jason Statham prende a calci uno squalo gigante sott’acqua) sembra retroguardista anche per gli standard dei film con Statham.

Elicotteri tenuti a terra a mani nude

Infine non ci deve essere una trama grande, lineare e solare, nulla di cupo e pessimista. La diversificazione di missioni, ambienti e momenti del film è indispensabile, la confusione, l‘inganno e l’intreccio elaborato servono a creare un film che non solo sia iper-spettacolare (si pensi a quando in Fast & Furious 8 Dwayne Johnson sposta con le mani un missile già in corsa o quando in Hobbs & Shaw tira un elicottero in volo tramite una catena) ma anche grande e grosso, con durate di almeno due ore.

Aquaman ad esempio, diretto non a caso da James Wan (regista malese naturalizzato australiano), è stato un successo pazzesco in Cina, il film di maggiore successo tra quelli con un personaggio della DC comics (che lì non vanno bene per niente, al contrario della Marvel che invece negli Avengers ha una “famiglia” di eroi), anche perché esagera su tutti i fronti con un grosso maschio alfa che va ovunque, addirittura anche nel deserto (nonostante si chiami Aquaman!).

Aquaman nel deserto, ovviamente

Questo non significa che il cinema stia peggiorando per via della sua mondializzazione, i film sciocchi sono sempre stati sciocchi e all’interno della categoria dei blockbuster pensati per incassi immensi ci sono sempre stati anche esempi molto intelligenti, esempi di grande sperimentazione (si pensi all’assurda furia futurista sperimentale del finale di Transformers – L’ultimo cavaliere). Di certo il fatto di compiacere due pubblici non sempre simili non aiuta a produrre sceneggiature complesse, sfumate e sofisticate.

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[Fonte Wired.it]