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giovedì, Ott 03

cosa manca, cosa c’è e perché Microsoft ha scelto così


Per capire meglio Surface Duo e quel che vorrà andare a significare nei mesi che verranno (non sarà sul mercato prima di un anno), occorre raccogliere tutti gli elementi che abbiamo sulla base dello scarno materiale fin qui rilasciato sul device. Fate come noi, quindi: guardatevi il filmato, lentamente. Scrutate i dettagli. Guardate cosa c’è, ma soprattutto cosa non c’è.

Perché di questo Surface Duo occorre anzitutto capirne l’anima, laddove questo non è uno smartphone, non è un tablet, non è un laptop, ma è profondamente un Surface. Fuori da ogni etichetta, per libertà e per definizione. Solo così, del resto, Microsoft può sfidare una concorrenza che ha invece rigidamente formattato il mercato in categorie: Surface se ne libera, si spoglia di responsabilità e si presenta con un’identità unica (così come a suo tempo accaduto con i successi nell’area dei due-in-uno).

Surface Duo: le immagini

Surface Duo: cosa non c’è

Non c’è la fotocamera posteriore. Esatto, non c’è. Non serve. Non c’è perché il lato posteriore è mera estetica e protezione, senza la necessità di elementi ulteriori. Basta ragionare sul funzionamento, però, per capire come il device abbia comunque la possibilità di scattare fotografie tradizionali grazie a quella che è la fotocamera anteriore posizionata sopra lo schermo di destra. Non sappiamo nulla su questo tipo di obiettivo, la cui funzione sembra tuttavia rimanere marginale: non siamo di fronte ad una fotocamera con più sensori, con troppi megapixel o con chissà quali prodigi della tecnica. Microsoft non vuole sfidare la concorrenza a livello di hardware, ma lo vuol fare a livello di concetto.

La rinuncia della fotocamera è tuttavia forse l’elemento più sfidante: l’utente medio, abituato a fotografie e social-post con i propri scatti, è proprio ad abbandonare questa abitudine? Microsoft ha idee nel cassetto per sopperire a questa mancanza? Surface non rischia di tarpare le proprie stesse ali con una rinuncia di questo tipo?

Altra cosa che non c’è è il pennino. Non sappiamo se la nuova penna sottile pensata per la serie Surface possa funzionare o meno sul Duo, ma è chiaro come le due cose non siano integrate (così come nel nuovo Neo viene mostrata in una immagine del video di presentazione, nel video del Duo non compare mai). Le dimensioni sono piccole, le dita possono essere più che sufficienti. Il pennino potrà essere un “plus”? Forse, ma sicuramente opzionale e non certo centrale al progetto.

Il bilanciamento perfetto tra produttività e mobilità“: Microsoft presenta così Duo, dove l’altra faccia della moneta del “bilanciamento” è il “compromesso”. In ogni compromesso ci sono elementi da sacrificare ed altri su cui scommettere: in questo caso Microsoft sembra abbia temporaneamente messo da parte la fotocamera, perché c’è altro su cui concentrare le attenzioni. Non sarà una sfida muscolare, ma di fioretto: non di hardware, ma di funzionalità. La strada è tracciata ed ecco come si è armata Microsoft per combattere questa sfida.

Surface Duo: cosa c’è

C’è un doppio schermo, circa 5,5 pollici per lato: si apre come un libro, si tiene come un breviario e si rivolta grazie ad una cerniera che consente il ribaltamento dei due display. I rumor c’erano, ma nessuno ormai ci credeva davvero più: non almeno in questa forma, con questi tempi e con questo carico di originalità. Doppio schermo significa due cose: doppio spazio e capacità nativa di supportare contemporaneamente due attività. Si può dunque scrivere una mail mentre si è in chat, si può cercare su una mappa mentre si è in videocall, si può leggere un documento mentre se ne scrive un altro. In questa capacità si misurerà il potenziale di mercato di Surface Duo, poiché in queste funzionalità sarà espresso il potenziale di un doppio display. Ma c’è anche un “nuovo” form factor: abbandonando la necessità di usare il device con una sola mano, si perde l’utilità di un display alto e stretto in favore di proporzioni che richiamano al passato. Chi si ricorda di Courier? Esatto, l’ispirazione è quella: più libro e meno smartphone, come a stabilire un giro di boa che si spera di affrontare a vele gonfie.

C’è la fotocamera frontale, questa si. Affianca il modulo audio per le chiamate e si posiziona laddove sarà di grande utilità per riconoscimento del volto e per la registrazione immagini durante le videochiamate. C’è anche Skype, ovvio, altro asset Microsoft che fa parte di questo agglomerato di offerta.

C’è Android. Esatto, Android. Il sistema operativo è quello Google, ma le app sono quelle O meglio, l’offerta sembra mettere assieme “il meglio di Microsoft con il meglio di Android”, per un’offerta nella quale Office va a braccetto con Google Maps senza soluzione di continuità (come del resto l’utenza ha scelto di fare nel download delle proprie app su qualsivoglia smartphone sul mercato).

Microsoft Surface Duo

Il browser è Edge: Microsoft porta su Duo il proprio nuovo browser, cercando così di scalfire l’egemonia che Chrome si è conquistato nel mondo mobile. Va ricordato come anche Edge sia in qualche modo costruito sulle basi di Chromium, il che poteva probabilmente essere avvisaglia di quel che Microsoft andava progettando.

Le app sono quelle del Play Store. Nel video si nota chiaramente proprio l’icona del Play Store sullo schermo, al fianco di Spotify, Flipboard, Twitter e altre icone note. Una casa comoda per le app Microsoft, insomma, circondate dalle tradizionali app utilizzate dagli utenti.  App, ossia tutto quel che non c’era su Windows Phone e che ora invece c’è su Surface Duo: periodi diversi, scopi diversi, ma l’era Nadella esprime in questo tutto quanto di buono ha proposto negli anni che hanno portato Microsoft dai fallimenti di allora alle visioni di oggi.

E poi c’è un’altra cosa, forse la più importante: c’è l’effetto “wow”. Quello che mancava da troppo tempo. C’è la sorpresa, c’è l’aura del “one more thing“. In quel gesto di apertura dei display c’è la curiosità della scoperta di un’esperienza nuova. C’è un device che vuol essere telefono e tablet, ma anche reader per ebook, blocchetto degli appunti, libercolo per mille utilità, nonché display per il tempo libero, Xbox portatile per i momenti di divertimento e molto altro ancora. Nel Surface Duo si respira libertà di movimento, cosa che potrebbe realmente ispirare l’utente.

Aspettando Duo

Fermi tutti: ancora non sappiamo come sarà il display, quanta sarà l’autonomia, quali app dedicate immaginerà Microsoft, quanti sviluppatori accresceranno la propria offerta per contemplare il doppio display e altro ancora. Ma per una volta non è questo che conta perché per una volta Microsoft vuol puntare ad altro. Mate X e Galaxy Fold sono ora in fuorigioco? O sarà il prezzo a stabilire chi tra i due concept vincerà la partita? L’idea del display pieghevole ha creato uno spazio di manovra per Microsoft, oppure Huawei e Samsung sono un passo avanti ed avranno buon gioco ad inseguire gli aspetti migliori dell’idea Microsoft?

Una cosa è certa: al mercato servivano bollicine e ora si preannunciano mesi certamente più frizzanti. Anche e soprattutto grazie a Surface Duo, quindi grazie a Microsoft: e chi l’avrebbe mai detto?





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