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mercoledì, Mar 11

Cosa rischia chi viola le norme dell’ultimo decreto sul coronavirus



Da Wired.it :

Le norme contenute nel testo redatto dalla presidenza del consiglio sono molto severe. Violarle comporta delle pene importanti, che vanno dall’ammenda fino alla reclusione

(foto: MARCO SABADIN/AFP via Getty Images)

L’entrata in vigore delle nuove norme sul contenimento del coronavirus ha imposto una serie di limitazioni alla vita quotidiana degli italiani. Gli spostamenti sono vincolati alla certificazione di comprovati motivi di lavoro, salute e necessità; sono vietati gli eventi, manifestazioni che prevedano un grande assembramento di persone; sono chiuse palestre, musei, cinema e altri luoghi di ritrovo e l’intero territorio italiano è stato trasformato, senza distinzione tra le regioni, in “zona di sicurezza” con l’obiettivo di frenare l’espansione del contagio. Provvedimenti severi, quindi, a cui corrispondo sanzioni altrettanto rigorose.

La falsa dichiarazione

Ci si può allontanare dal proprio comune di residenza o domicilio solo quando si hanno motivi lavorativi, di salute o necessità. Tutte circostanze che devono essere debitamente certificate attraverso un modulo, scaricabile dal sito del ministero dell’Interno, e da consegnare al momento dei controlli. Chi, in questo caso, attesti il falso incorre nel reato di falsa attestazione a pubblico ufficiale e la pena prevista va da uno a sei anni di reclusione. Questa fattispecie prevede l’arresto facoltativo in flagranza – cioè nel momento in cui il reato è commesso – e la procedibilità d’ufficio, permettendo quindi a chiunque di segnalare casi di violazione quando ne viene a conoscenza. Il procedimento penale è avviato contestualmente.

Chi rientra, però, nella categoria dei pubblici ufficiali? Oltre a carabinieri e polizia, ci sono i vigili urbani e del fuoco, i magistrati nell’esercizio delle loro funzioni, i notai e anche i medici ospedalieri. Tutti loro possono segnalare casi sospetti, anzi hanno l’obbligo di denuncia. In caso contrario rischiano l’imputazione per il reato di omessa denuncia (articolo 361 del Codice penale).

Oltre alla falsa attestazione, chi si allontana del proprio comune senza un giustificato motivo rischia anche l’arresto fino a tre mesi o un’ammenda fino a 206 euro, in base all’articolo 650 del codice penale che punisce chi viola i provvedimenti che vietano di spostarsi senza motivo.

La violazione della quarantena

Chi ha febbre, tosse o altri sintomi collegati al Covid-19 non deve muoversi da casa per alcun motivo. Può contattare il proprio medico di base o i numeri verdi segnalati dal ministero della Salute e mettersi in quarantena. Non rispettando questo iter, oltre ad aver violato l’articolo 650 del codice penale, rischia un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie. Lo stesso discorso vale anche per chi sa di aver contratto il virus ma non lo dice a nessuno. Mettendo a rischio la salute di chi lo circonda, può essere imputato dal tentativo di lesioni fino all’omicidio volontario, quando si viene a contatto con soggetti fragili causandone la morte.

Tra i due reati c’è però una sfumatura di senso giuridico abbastanza importante. Chi sospetta di aver contratto il virus senza averne certezza ma non prende precauzioni per evitare di infettare persone anziane, immunodepresse o comunque a rischio, commette un dolo eventuale. Con la sua condotta, cioè, accetta l’eventualità di poter contagiare altre persone, provocando lesioni o causandone le morte. In tale circostanza, la pena di reclusione non è inferiore ai 21 anni. Nel secondo caso, quando il positivo sa di esserlo ma non lo dice a nessuno, s’incorre nel dolo diretto. La persona sa benissimo che potrebbe mettere a rischio altre persone, ma non fa nulla per evitarlo (proprio come nel caso delle persone sieropositive che sanno di esserlo e non avvisano il partner né adottano precauzioni). Si applicano, in questo caso, gli stessi principi giuridici relativi ai casi della trasmissione di Hiv e si può arrivare anche a una condanna di omicidio volontario.

Da ricordare è che si parla di dolo eventuale anche per chi ha avuto contatti con persone positive e continua ad avere rapporti sociali o a lavorare con altre persone senza prendere alcuna precauzione. Non avvertire le persone della propria cerchia di frequentazioni, siano essi parenti, amici e colleghi, mette potenzialmente a rischio contagio molti altri individui. E si rischiano, come detto, fino a 21 anni di reclusione.

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[Fonte Wired.it]