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venerdì, Mar 31

cosa sappiamo del superbatterio delle lacrime artificiali che ha causato gravi infezioni negli Stati Uniti | Wired Italia



Da Wired.it :

Un raro ceppo batterico di Pseudomonas aeruginosa resistente alla maggior parte degli antibiotici ha causato 68 casi di infezione negli Stati Uniti: 3 persone sono morte, 8 hanno perso la vista e 4 hanno subito un’enucleazione, cioè la rimozione del bulbo oculare. Questo superbatterio non era mai stato segnalato prima negli Stati Uniti. Dato che in diversi casi  la sede iniziale dell’infezione sono stati gli occhi e che molte persone colpite hanno riferito di aver usato lacrime artificiali, la Fda e i Cdc statunitensi sospettano che proprio alcuni prodotti per lubrificare l’occhio possano essere la fonte del contagio e ne hanno richiesto il ritiro mentre procedono nelle indagini.

Gli accertamenti

Come si legge nella pagina web di aggiornamento dei Cdc, “l’indagine fino ad oggi ha identificato le lacrime artificiali come un’esposizione comune per molti pazienti”. I prodotti indicati dalle persone colpite dalle infezioni sono di diverse marche e alcuni pazienti hanno riferito di aver utilizzato più marche nei giorni precedenti ai sintomi (tra cui si annoverano secrezioni oculari, diminuzione della vista, dolore agli occhi, arrossamento e gonfiore, sensibilità alla luce, sensazione di corpo estraneo. Due casi sono stati recentemente descritti sulla rivista Jama Ophthalmology, qui e qui). Il marchio più frequentemente segnalato, però, è EzriCare della compagnia indiana Global Pharma Healthcare.

Tra febbraio e marzo 2023, dunque, la Fda ha raccomandato lo stop all’utilizzo di alcuni prodotti oftalmici (in particolare Artificial Tears Lubricant Eye Drops di EzriCare e Artificial Eye Ointment di Delsam Pharma – entrambi prodotti da Global Pharma Healthcare), fino a richiederne il ritiro dal mercato dopo aver riscontrato violazioni delle buone pratiche di fabbricazione (CGMP) dell’azienda, tra cui la mancanza di adeguati test microbici, problemi di formulazione (l’azienda produce e distribuisce farmaci oftalmici in flaconi multiuso, senza un adeguato conservante) e la mancanza di un adeguato controllo sugli imballi a prova di manomissione”. Da marzo, anche Apotex Corp. e Pharmedica USA hanno iniziato il richiamo volontario di alcuni lotti di prodotti (rispettivamente sei lotti di Brimonidine Tartrate Ophthalmic Solution e due lotti di Purely Soothing Drops), sebbene per il momento non siano stati associati a nessun caso di infezione.

I Cdc hanno raccolto campioni di prodotti aperti da pazienti (con e senza sintomi) in due stati americani e i test hanno permesso di identificare la presenza dello stesso ceppo di P.aeruginosa resistente agli antibiotici che ha causato le infezioni. Sono ancora in corso le indagini sui campioni raccolti da prodotti ancora inutilizzati, per capire se si tratta di una contaminazione avvenuta durante il processo di produzione.

Pseudomonas aeruginosa

P. aeruginosa è un batterio gram-negativo, una classe di microbi già nota per essere particolarmente difficile da debellare. Le infezioni più frequenti si riscontrano in persone con difese immunitarie indebolite e compromesse, come i degenti in strutture ospedaliere. Può dare luogo a infezioni in diverse parti del corpo, tra cui le vie respiratorie, l’intestino, orecchie e occhi. I sintomi possono variare in base alla sede iniziale dell’infezione e il trattamento prevede l’impiego di antibiotici (anche in combinazione) attentamente selezionati per il fenomeno della farmaco-resistenza (di cui P.aeruginosa è uno dei protagonisti indiscussi).

Il ceppo del focolaio statunitense, tuttavia, è raro e particolarmente resistente agli antibiotici. Non è risultato sensibile a cefepime, ceftazidima, piperacillina-tazobactam, aztreonam, carbapenemi, ceftazidima-avibactam, ceftolozano-tazobactam, fluorochinoloni, polimixine, amikacina, gentamicina e tobramicina. Alcuni isolati batterici hanno però dimostrato una certa sensibilità al cefiderocol, una cefalosporina di ultima generazione che proprio pochi giorni fa ha ricevuto dall’Aifa il riconoscimento di innovatività piena, che ne conferma il valore terapeutico contro i batteri gram-negativi per la capacità di ridurre la mortalità nei pazienti.



[Fonte Wired.it]