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martedì, Gen 19

Cosa sta succedendo con le dosi del vaccino Pfizer



Da Wired.it :

Dalle dosi extra agli aggiornamenti degli impianti di produzione, fino al rallentamento delle forniture di vaccino anti-Covid: il caso Pfizer mette in allarme l’Europa

pizer vaccino
(foto: Soumyabrata Roy/NurPhoto via Getty Images)

Ci sono circa 165mila dosi di vaccino anti-Covid in meno nell’ultima consegna di Pfizer all’Italia prevista per lunedì 18 gennaio, conseguenza dell’inizio dei lavori per aggiornamento dell’impianto produttivo europeo di Puurs, in Belgio. La comunicazione è di appena tre giorni fa (il 15 gennaio) e ha scatenato l’indignazione dell’Europa: una decisione unilaterale, la cui tempistica potrebbe creare problemi alle campagne di vaccinazione già avviate nei paesi membri. Ecco cosa sta succedendo nel nostro paese.

La dose extra

Solo qualche giorno fa avevamo parlato qui della possibilità che la farmaceutica Pfizer rallentasse le consegne di vaccino anti-Covid appellandosi al fatto che le agenzie regolatorie avessero approvato l’utilizzo della sesta dose non ufficiale contenuta in ciascuna fiala. Alcuni ipotizzavano che l’azienda, ricalcolando le dosi inviate a ciascun paese, avrebbe potuto diminuire il quantitativo di fiale nei rifornimenti successivi.

E il rischio di rallentamenti si è in effetti concretizzato, anche se ufficialmente il motivo è di tutt’altra natura.

Lavori in corso, rallentare

Il 15 gennaio Pfizer ha comunicato all’Europa che le forniture di vaccino anti-Covid avrebbero subito un taglio, che almeno per il momento avrebbero consegnato meno dosi di vaccino rispetto alle tempistiche pattuite. La ragione? Un rallentamento dell’attività nell’impianto di Puurs, in Belgio, per permettere lavori di potenziamento per aumentare significativamente – si legge nella nota dell’azienda – la capacità produttiva.

“Le consegne nell’Unione Europea – continua la nota – torneranno regolari come da programma a partire dalla settimana del 25 gennaio, con un aumento a partire dalla settimana del 15 febbraio, consentendoci di consegnare le quantità di dosi di vaccino previste per il primo trimestre e un quantitativo nettamente superiore nel secondo trimestre”.

Una decisione inaccettabile, hanno tuonato diversi stati membri dell’Unione Europea e non (anche Norvegia, Canada e Uk sono interessati dai tagli). Potrebbero far eco azioni legali, ha dichiarato anche il nostro commissario straordinario Domenico Arcuri, che ha sottolineato quanto la tempistica della comunicazione sia stata incredibile – un gesto che andrà a incidere sulla campagna vaccinale avviata.

Tra il 18 e il 25 gennaio, dunque, l’azienda consegnerà all’Italia 397.800 dosi invece delle 562.770 previste.

Redistribuzione

La variazione degli accordi, ha sottolineato Arcuri, è stata presa in modo unilaterale da Pfizer, che, sempre unilateralmente, ha deciso la redistribuzione delle dosi per il nostro paese tra i 293 punti di somministrazione.

Solo 6 Regioni italiane sono risparmiate dall’azione di Pfizer: Abruzzo, Basilicata, Marche, Molise, Umbria e Valle d’Aosta. Pesanti invece gli ammanchi per le province autonome di Trento e Bolzano (-60% e -57,1% rispettivamente), per Friuli Venezia Giulia (-53,8%), Veneto (-52,5%) e Sardegna (-50%), ma anche per l’Emilia Romagna (-48,8%) che aveva annunciato per lunedì 18 l’inizio dei richiami per i vaccinati del V-Day (27 dicembre 2020). Il presidente del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga ha auspicato un riequilibrio per spartire il taglio in modo equanime su tutto il territorio nazionale.

La campagna vaccinale procede

Le difficoltà nei rifornimenti impongono un ritmo diverso alla campagna vaccinale anti-Covid, che però non si ferma.

La priorità verrà data ai richiami a 21 giorni (la seconda somministrazione del vaccino che dovrebbe garantire la massima efficacia), già iniziati in Puglia e in Toscana e in queste ore anche in Emilia Romagna e Lazio.

Le nuove somministrazioni del vaccino di Pfizer Biontech, invece, potrebbero essere posticipate di qualche giorno in attesa delle nuove consegne. In diverse regioni, quindi, slitterà probabilmente la vaccinazione degli over-80 che sarebbe dovuta partire in questi giorni.

La campagna vaccinale – ricordiamolo – può fare affidamento anche sul vaccino di Moderna, sebbene le dosi che l’Italia ha acquistato non siano moltissime. C’è inoltre la possibilità che il 29 gennaio l’Agenzia europea per i medicinali (Ema) approvi l’impiego del prodotto di AstraZeneca, per il quale però non sembrano esserci dati sufficienti sugli anziani e che quindi potrebbe per ora essere riservato agli under 55.

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[Fonte Wired.it]