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mercoledì, Set 11

Cosa successe il giorno dopo l’impatto dell’asteroide che sterminò i dinosauri


Un team di geologi dell’Università del Texas ha estratto preziosi campioni di roccia dal cratere Chicxulub, riuscendo a ripercorrere nel dettaglio la sequenza di eventi che portarono all’estinzione di massa dei dinosauri

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(immagine: Getty Images)

Per il nostro pianeta fu davvero una brutta giornata. Quella di 66 milioni di anni fa, quando un enorme asteroide si schiantò su quella che è oggi il Golfo del Messico, vicino a Chicxulub, e che provocò incendi, tsunami e l’estinzione del 75% della vita sulla Terra, compresi i dinosauri. Ma cosa è successo esattamente in quel giorno? A raccontarlo sulle pagine di Pnas, in uno studio intitolato Il primo giorno del Cenozoico, sono stati i geologi dell’Università del Texas, che hanno per la prima volta analizzato le rocce presenti sul sito d’impatto. Vere e proprie prove che ricostruiscono i terribili eventi di quel giorno.

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(foto: International Ocean Discovery Program)

Grazie a un lungo e attento lavoro di perforazione, i ricercatori sono riusciti a estrarre preziosi campioni posti tra i 500 e i 1.300 metri di profondità, al di sotto dell’antico cratere Chicxulub, sepolto al largo della penisola dello Yucatan. Dalle successive analisi, il team ha osservato la presenza di roccia fusa, frammenti di carbone, rocce trasportate dal reflusso dello tsunami e una evidente assenza di zolfo. “È un esteso registro di eventi che siamo riusciti a recuperare all’interno del ground zero”, spiega il geofisico Sean Gulick, dell’Università del Texas. “Il campione ci racconta cosa è successo dopo l’impatto, come fosse un testimone oculare”.

Ed è questa la conclusione a cui sono giunti i ricercatori: quando l’asteroide si schiantò sul nostro pianeta, con una forza di circa 10 miliardi di bombe atomiche, l’impatto generò incendi per migliaia di chilometri, un enorme tsunami che raggiunse l’entroterra dell’attuale Illinois e rilasciò, dalla vaporizzazione delle rocce, così tanto zolfo (circa 325 miliardi di tonnellate) da provocare un vero e proprio caos nel clima terrestre. Per renderci conto, si tratta di circa quattro ordini di grandezza maggiori dello zolfo rilasciato durante l’eruzione del vulcano indonesiano Krakatoa del 1883, che raffreddò il clima terrestre per circa 5 anni.

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(immagine: Nasa/Don Davis)

La quantità di zolfo rilasciata in atmosfera, infatti, oscurò parzialmente la luce del Sole. Causando, quindi, per decenni il raffreddamento della Terra e la conseguente estinzione dei dinosauri. “Li abbiamo bruciati e poi congelati. Non tutti i dinosauri sono morti quel giorno, ma per molti è stato così”, spiega Gulick, sottolineando che il vero colpevole dell’estinzione di massa dei dinosauri non fu l’asteroide di per sé, ma il cambiamento climatico globale. E in particolare, la quantità di zolfo in atmosfera, probabilmente esacerbata dalla successiva attività vulcanica che si pensa sia stata innescata dall’impatto. “L’unico modo per avere un’estinzione di massa globale come questa è per un effetto atmosferico”, conclude Gulick.

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