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giovedì, Gen 09

cos’è e come funziona la nuova piattaforma video


Meg Whitman (ex eBay e HP) come CEO, Jeffrey Katzenberg (co-fondatore DreamWorks) come Presidente, Kiefer Sutherland, Guillermo Del Toro e Reese Witherspoon come testimonial. Cos’è Quibi? Quali sono gli obiettivi della piattaforma annunciata ufficialmente al CES 2020 e che debutterà il 6 aprile? Partiamo dal nome: è l’unione di Quick Bites e Big Stories.

Cos’è Quibi?

Si tratta di un nuovo servizio di streaming video confezionato su misura per gli smartphone: contenuti di alta qualità, suddivisi in capitoli ed episodi dalla durata pari a non più di dieci minuti, da riprodurre mentre si è in pausa o in movimento. Un’offerta che per caratteristiche e modalità di fruizione strizza l’occhio al pubblico più giovane. Entrerà in un certo senso in diretta competizione con Netflix, Disney+, Prime Video e con gli altri player già attivi sul mercato, ma puntando a un target diverso.

Quibi, streaming video premium solo su smartphone

Il prezzo dell’abbonamento è fissato in 4,99 dollari al mese, con tutta probabilità 4,99 euro per il vecchio continente. Ci saranno comunque le inserzioni pubblicitarie. Per eliminarle la spesa mensile sale a 7,99 dollari. Il team di Quibi ha intenzione di fare all in sui contenuti originali, prevedendo di portarne nel catalogo fino a 175 già entro il 2020.

Una particolarità della piattaforma è quella che consentirà agli utenti di tenere lo smartphone in orizzontale o in verticale, a piacimento, godendo in ogni caso di una visione a tutto schermo. Questo perché le fasi di ripresa e post-produzione tengono conto delle due differenti modalità, ottimizzando l’inquadratura di conseguenza: lo switch avviene in tempo reale, semplicemente ruotando il dispositivo e senza interruzioni.

Quibi avrà successo e arriverà a dire la propria nel sempre più popolato panorama dello streaming video premium? Difficile a dirsi, almeno per il momento. Di certo il concept si differenzia dall’offerta attuale. Molto dipenderà dalla qualità dei contenuti (già a bordo anche Steven Spielberg e Justin Roiland, quest’ultimo co-creatore di Rick e Morty). Immaginiamo che affidandosi esclusivamente agli smartphone sarà più naturale aggiungere una componente interattiva, come nel caso dell’esperimento Bandersnatch di Netflix che possiamo considerare ben riuscito, nonostante per ovvie ragioni sul televisore ci sia bisogno di un telecomando.



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