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martedì, Nov 19

Cos’è il movimento delle “sardine” che riempie le piazze italiane


Dopo una sfida lanciata – e vinta – da quattro amici di Bologna, il fenomeno ha assunto i contorni di un movimento che varca i confini dell’Emilia-Romagna radicandosi in varie città, sempre per opporsi alla retorica della Lega

(foto: LaPresse/Piero Cruciatti)

L’idea di quattro amici ed ex coinquilini appena trentenni lo scorso 14 novembre si è trasformata in un raduno di 15mila persone in piazza Maggiore a Bologna, per sfidare l’intervento di Matteo Salvini al Paladozza che ha inaugurato la campagna elettorale della candidata Lucia Bergonzoni alla presidenza della regione Emilia-Romagna. La cronaca politica e i social network hanno presto iniziato a chiamare i manifestanti col nome che loro stessi si sono scelti, sardine. Questa, grossomodo, è la genesi di quello che è stato definito il neonato “movimento delle sardine”, che di fatto è un flash mob – “ittico” come l’hanno definito gli organizzatori – di opposizione al leader della Lega, alle sue politiche e alle sue parole d’ordine.

Il nome, come spiegato nella pagina Facebook che ha dato avvio alla protesta pacifica, vuole indicare appunto lo stare stretti come sardine in una scatola. Ma il simbolo di un pesce silenzioso – brandito ed esposto da molti dei manifestanti – vuole contrapporsi anche ai toni più accesi della retorica populista. L’idea, poi, scaturisce essenzialmente da una questione di numeri. Considerato che il Paladozza, dove si trovava Salvini, può contenere massimo 5.570 persone, la sfida lanciata da Andrea, Giulia, Mattia, Roberto è stata quella di radunarne almeno 6.000 – “belle strette, s’intende”, come hanno scritto nel post di annuncio del primo evento – in piazza Maggiore. Obiettivo raggiunto e addirittura superato, visto che sul Crescentone (la pavimentazione sopraelevata della piazza bolognese) sono arrivate più del doppio delle sardine.

Il primo evento su Facebook intitolato “6.000 persone contro Salvini” – corredato poi dallo slogan “Bologna non abbocca” – è stato spontaneo e senza particolari mire politiche, ma col solo obiettivo di “dimostrare che i numeri contano più della prepotenza”, hanno spiegato gli organizzatori. Questi ultimi, infatti, hanno altre professioni non direttamente coinvolte con la politica, e hanno spiegato di non aver mai organizzato direttamente eventi di protesta. Manifestare il dissenso alla Lega e tutelare il futuro nel segno del rispetto sono state le due direttrici del flash mob. È infatti stato chiesto di non portare bandiere di nessun colore politico e non esprimere linguaggio offensivo verso nessuno. Lunedì 18 poi il successo si è replicato, sempre in Emilia-Romagna, a Modena, dove è stato organizzato un altro flash mob e si sono presentate circa 7mila sardine in piazza Grande, nonostante la pioggia battente.

Dopo Bologna e Modena le sardine si moltiplicano nella regione e si mobilitano anche a Reggio Emilia, con un flash mob in programma per sabato – nonostante non sia prevista una visita elettorale di Matteo Salvini, una costante che aveva finora accompagnato la protesta pacifica. Intanto a Piacenza è nato il gruppo in Facebook, con un post che chiedeva: “C’è qualcuno che vuole diventare una sardina?”. Anche a Rimini è iniziata la pesca: le sardine si sono date appuntamento per domenica 24 novembre in piazza Cavour, proprio mentre Salvini inaugurerà la nuova sede della Lega in città. A Parma invece l’appuntamento è per lunedì 25 novembre alle 19 in piazza Duomo.

 

Da Torino a Perugia

Ma il successo del movimento non si ferma al teatro delle prossime elezioni regionali, anzi sta dilagando da nord a sud in tutta Italia. Un’espansione tanto inaspettata quanto sorprendente che vede un mare di sardine organizzare iniziative in tutto il territorio. Sotto lo slogan “Torino si slega” anche nel capoluogo di regione piemontese un gruppo Facebook che vuole organizzare dal basso una manifestazione ha raggiunto in poche ore oltre 20mila adesioni online.

In Umbria, a Perugia, il gruppo 6000 contro Salvini sta organizzando la manifestazione per sabato pomeriggio, quando il leader del carroccio sarà in città. Non si ancora dove si troveranno le sardine esattamente: “stiamo lavorando per gli aspetti tecnici e logistici” scrivono sul gruppoma la manifestazione ci sarà”. A Firenze invece il primo appuntamento per i pesci silenziosi sarà il 30 novembre quando Salvini incontrerà altri militanti in vista delle elezioni regionali 2020. “Senza bandiere e fumogeni, insieme da semplici Cittadini per una Toscana che non si lega!” ha scritto il 21enne organizzatore, Bernard Dika.

 

Le prime polemiche

Il successo delle sardine ha causato polemiche. Se a sinistra in molti hanno applaudito, a destra qualcuno ha storto il naso. Alcuni quotidiani e siti hanno difeso il Carroccio istillando il dubbio che più che un’iniziativa apartitica, si tratti di fatto di una manovra del potere politico di sinistra. E persino i profili social degli organizzatori sono stati passati al setaccio.

Il leader della Lega Salvini però ha negato qualsiasi timore sul movimento, anzi ha mostrato un’apparente disponibilità al dialogo: “Scenderò con loro. Io vado a proporre, perché queste sono piazze ‘contro’, io, invece, vengo a Rimini ‘per’. Vado a Firenze ‘per’, sono stato a Modena ‘per’. Le piazze ‘contro’ sono rispettabili e quindi sono curioso di sapere qual è la proposta” ha detto. Intanto i numeri online crescono e nelle piazze sembra esserci posto davvero per tutti, perché, come si legge nel primo post dell’iniziativa, “di questi tempi è meglio stringersi che perdersi”.

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