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giovedì, Gen 26

Covid-19: testato sugli esseri umani un nuovo vaccino



Da Wired.it :

Covid-19 non smette mai di stupirci con le sue innumerevoli varianti, e la scienza prova a fare altrettanto sfornando nuovi vaccini. L’ultimo nato è stato recentemente testato in uno studio clinico su 45 individui sani, non ancora vaccinati contro Covid-19 e che non fossero risultati positivi ai test antigienici (ovvero che non avessero mai contratto la malattia). Lo scopo era testarne la sicurezza e l’efficacia nello stimolare la risposta immunitaria dei partecipanti, dato che si tratta di un vaccino basato su una tecnologia diversa rispetto agli anti Covid-19 già presenti sul mercato. Secondo i risultati dello studio pubblicato il 18 gennaio su The Lancet Microbe, il nuovo vaccino sarebbe in grado di stimolare una risposta immunitaria specifica e sarebbe ben tollerato, ma servono ulteriori studi clinici per una valutazione complessiva.

Com’è fatto il nuovo vaccino

Si chiama ABNCoV2 e contiene delle cosiddette “virus-like-particles” (Vlp), ovvero particelle che assomigliano molto a quelle virali, con la fondamentale differenza che non sono in grado di replicarsi e provocare infezioni perché non contengono il materiale genetico del virus. Riescono però ad attivare il nostro sistema immunitario grazie agli antigeni di Sars-cov-2 presenti sulla loro superficie, come l’ormai nota proteina spike. Questa tipologia di vaccino non è del tutto nuova: i vaccini contro il papillomavirus umano attualmente disponibili, per esempio, si basano proprio su questa tecnologia. La vera novità presentata in questo studio è che le particelle pseudo-virali contenute in ABNCoV2 sono in realtà costituite da due parti: una sorta di impalcatura di base (detta anche scaffold) alla quale vengono poi legati gli antigeni virali. In pratica, la base e gli antigeni virali vengono prodotti separatamente e successivamente assemblati grazie a un sistema “tag-catcher”, che potremmo tradurre con il concetto di chiave-serratura. Questo rende il sistema adattabile potenzialmente a qualsiasi tipo di antigene virale, purché collegato al giusto “catcher” (che quindi riconoscerà il corrispondente “tag” sullo scaffold). Il vaccino è stato sviluppato dalla azienda danese AdaptVac, in collaborazione con il consorzio europeo Prevent-nCoV e l’olandese Radboud university medical center. Quest’ultimo ha anche progettato e implementato lo studio clinico in questione.

Possibili vantaggi, tollerabilità, effetti avversi

Il vantaggio di questa nuova tecnologia sarebbe la sua adattabilità, per esempio, alle diverse mutazioni della proteina spike di Sars-cov-2. Ma potrebbe essere anche sfruttata per creare nuovi vaccini contro altri tipi di agenti infettivi. Inoltre, i vaccini Vlp già approvati, come appunto quello contro il Papillomavirus, hanno dimostrato di essere altamente efficaci per lunghi periodi di tempo. Sono tuttavia necessari ulteriori studi clinici per valutare, in questo caso specifico, la durata della risposta immunitaria indotta e l’effettiva efficacia contro l’infezione. Infatti, fra i limiti dello studio gli stessi autori menzionano il fatto che sia stato condotto su un campione relativamente ristretto di individui e che non sia stato possibile comparare l’efficacia di ABNCoV2 con quella di un vaccino già approvato, dato che nessuno di quelli attualmente presenti sul mercato era stato autorizzato al momento in cui il presente studio clinico è iniziato. Per quanto riguarda efficacia e tollerabilità, ABNCoV2 sarebbe stato in grado di stimolare la produzione di anticorpi specifici nei partecipanti e solo in un caso avrebbe causato seri effetti avversi effettivamente riconducibili alla sua inoculazione: “Il vaccinoha dichiarato Benjamin Mordmüller, professore presso il Radboud University Medical Center – ha superato le nostre aspettative in termini di immunità e tollerabilità”. Non ci resta che attendere l’esito dei prossimi trial clinici.



[Fonte Wired.it]