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domenica, Apr 12

Covid-19, un punto su tutti i sintomi della malattia da coronavirus



Da Wired.it :

Numerosi studi hanno messo in evidenza una lunga lista di sintomi associati a Covid-19. Oltre ai più comuni, quali febbre, stanchezza e tosse, possono esserci anche disturbi gastrointestinali, dolori muscolari e riduzione dell’olfatto. E nei casi gravi può comparire la dispnea. Un punto su ciò che sappiamo

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La stanchezza è fra i tre più comuni sintomi di Covid-19 riportati dall’Oms, insieme a febbre e tosse secca (foto: LaylaBird via Getty Images)

Ormai il nuovo coronavirus sta diventando sempre meno nuovo: iniziamo a conoscere le sue caratteristiche molecolari e le manifestazioni cliniche collegate alla sua infezione. Tutti questi elementi sono importanti anche per cercare cure mirate – per cui abbiamo diverse sperimentazioni in corso in Italia – e un vaccino, che attualmente non ci sono. A oggi sappiamo che Covid-19 si può presentare con diverse manifestazioni cliniche (ma a volte non compare alcun problema, nelle persone positive ma asintomatiche). Ecco quali sono i principali sintomi riportati dai pazienti e negli studi scientifici.

I sintomi più comuni

L’Oms indica fra i sintomi comuni febbre, stanchezza e tosse secca. Meno diffusi, ma comunque presenti, in alcuni casi, sono: respiro corto – dunque affanno e difficoltà respiratoria – dolori muscolari, mal di gola, e in casi molto limitati diarrea, nausea e raffreddore. Nel monitoraggio italiano dei pazienti deceduti, svolto dall’Istituto superiore di sanità, emerge che i sintomi in questi pazienti gravi, prima di essere ricoverati sono: febbre nel 76% dei casi, difficoltà respiratoria nel 72%, tosse nel 39%, diarrea nel 6%, emottisi (emissione di sangue con la tosse) nell’1%.

Sintomi meno diffusi ma possibili

Se febbre, stanchezza e tosse sono le manifestazioni più classiche che pongono il dubbio di Covid-19, ci sono però anche dei sintomi meno noti e diffusi che, soprattutto se associati a quelli principali, possono essere ulteriori campanelli d’allarme e rafforzare il sospetto dell’infezione da nuovo coronavirus. In particolare, i sintomi gastrointestinali sono spesso sottovalutati, secondo uno studio in via di pubblicazione sull’American Journal of Gastroenterology.

La ricerca, su un campione di 204 pazienti in Cina, segnala che circa la metà di loro (103) ha avuto un disturbo digestivo, in quasi tutti i casi (in 97 su 103) accompagnato da problemi respiratori. In particolare, però, per i pazienti con sintomi gastrointestinali si allungano i tempi fra la comparsa dei disturbi e l’ammissione in ospedale (si passa da una media di 7,3 a una media di 9 giorni), quando sappiamo che un accesso tempestivo può essere essenziale per il paziente con Covid-19.

Olfatto, gusto e occhi

Un capitolo a parte meritano alcuni sintomi, per ora non inseriti nella lista dell’Oms, che colpiscono temporaneamente l’olfatto e il gusto. Come spesso accade anche nell’influenza la perdita dell’olfatto (anosmia) o la riduzione dello stesso (iposmia) e in qualche caso anche la perdita del gusto (ageusia) potrebbero essere presenti in una buona fetta di casi, come sottolineano due otorinolaringologi inglesi e come indica anche l’American Academy of Otorinolaringology. Non manca anche un cenno agli occhi: secondo alcune ricerche, in casi molto limitati e soprattutto nei pazienti che vanno incontro a un’infezione grave, sembra essere presente anche una congiuntivite, che dà sintomi come occhi rossi, bruciore e lacrimazione.

Covid-19 e salute cardiaca

Non fra i sintomi ma fra le potenziali conseguenze nei pazienti più gravi e ricoverati per Covid-19, c’è quella di un danno cardiaco, che purtroppo in certi casi risulta fatale. Il danno avviene probabilmente a causa del fatto che l’infezione può causare infiammazione anche a livello cardiaco, soprattutto in soggetti a rischio, cioè con patologie cardiovascolari sottostanti. Uno studio su Jama Cardiology ha mostrato che su 416 persone ricoverate in Cina, quasi una su cinque ha avuto un danno cardiaco e fra queste circa la metà sono andate incontro a decesso, mentre fra quelle senza danni cardiaci, anche in presenza di una patologia cardiovascolare sottostante, soltanto il 4,5%. Un altro studio, sempre su Jama Cardiology, che ha coinvolto 187 pazienti in Cina, evidenzia che più di un quarto di loro ha avuto danni al miocardio – la parte muscolare del cuore – e anche in questo caso la mortalità fra di loro era molto più alta.

Ma non tutti hanno sintomi

C’è però una percentuale, probabilmente piuttosto ampia, di persone che ha pochi sintomi o non ha sintomi. L’Oms, riferendosi a Covid-19, ha riportato che la percentuale di persone con infezione lieve o asintomatica potrebbe aggirarsi intorno all’80% – mentre il 15% sono infezioni gravi in cui la persona ha difficoltà a respirare e ha bisogno di ossigeno e ancora il 5% gravissime con necessità di ventilazione.

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[Fonte Wired.it]