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lunedì, Mar 20

Credit Suisse-Ubs, come funziona l’acquisizione



Da Wired.it :

Con la finalizzazione di un accordo destinato a fare la storia dell’economia svizzera e non solo, Ubs ha acquisito la concorrente Credit Suisse, gettando acqua sul fuoco della crisi che sta attanagliando il sistema bancario e dando vita a uno dei maggiori istituti europei.

La giornata decisiva è stata quella di domenica 19 marzo. Dopo una prima offerta ritenuta troppo bassa da Credit Suisse e il susseguirsi di varie ipotesi, compresa la possibile nazionalizzazione della banca fondata nel 1856 da Alfred Escher, il rilancio di Ubs ha consentito alle due parti di trovare l’intesa.

In base ai termini dell’operazione – si legge in un comunicato sul sito di Ubsgli azionisti di Credit Suisse riceveranno un’azione Ubs per ogni 22,48 azioni Credit Suisse detenute, pari a 0,76 franchi svizzeri per azione, per un corrispettivo totale di 3 miliardi di franchi svizzeri”. 

Con l’acquisizione di Credit Suisse da parte di Ubsè stata trovata una soluzione per assicurare la stabilità finanziaria e tutelare l’economia svizzera in questa situazione straordinaria”, si legge invece in una comunicazione firmata dalla banca nazionale svizzera (Bns), che ha sostenuto l’operazione insieme alla Confederazione e all’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (Finma)

In particolare, la Bns concederà a Ubs “un sostegno di liquidità sotto forma di prestito con privilegio nel fallimento per un ammontare massimo complessivo di 100 miliardi di franchi” per far sì che “entrambe le banche possano disporre della liquidità necessaria”.

Il sostegno straordinario da parte dello Statoaggiunge la Finmacomporta un azzeramento integrale del valore nominale di tutte le obbligazioni Additional Tier 1 di Credit Suisse per un importo pari a circa 16 miliardi di franchi e pertanto un incremento dei fondi propri di base”. La svalutazione rafforza infatti la posizione della nuova banca risultante dall’operazione, poiché ne riduce le passività.

Il nuovo accordo non tranquillizza però tutti. L’Associazione svizzera degli impiegati di banca (Aseb) sottolinea infatti in una nota come potenzialmente siano 10mila i posti di lavoro a rischio per via della fusione. La richiesta del sindacato è dunque quella di costituire immediatamente una task force che affronti tale problema. “Nessuna decisione – si legge in una nota – dovrebbe essere presa prima che le parti sociali siano coinvolte nelle discussioni. Per i circa 17mila dipendenti del Credit Suisse in Svizzera, la posta in gioco è enorme”.



[Fonte Wired.it]