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venerdì, Dic 06

Crittografia quantistica, il primo test in Italia a prova di hacker


A Firenze è stato testato con successo un sistema di comunicazione quantistica. Un passo fondamentale per la realizzazione dell’Italian quantum backbone, in grado di garantire la privacy degli utenti

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(immagine: Getty Images)

Nella città di Firenze è stato appena compiuto un passo importante per la comunicazione del futuro. Infatti, un team di ricercatori dell’Istituto nazionale di ottica del Cnr e del Lens di Firenze, in collaborazione con Inrim di Torino e Università Tecnica della Danimarca, ha per la prima volta testato con successo un sistema di crittografia quantistica (Qkd). Lo studio, appena pubblicato sulla rivista Epj Quantum Technology, rappresenta quindi il primo passo per la realizzazione dell’Italian Quantum Backbone (Iqb), ossia una rete di comunicazione attraverso cui sarà possibile garantire la privacy degli utenti e la sicurezza dei dati.

Il test è stato condotto sfruttando come canale di trasmissione una porzione di 40 chilometri della dorsale italiana in fibra ottica, che si estende per circa 1.800 km, da Torino a Matera. “Il nostro lavoro, che dimostra la fattibilità della trasmissione di una chiave quantistica per una distanza di circa 40 km su una fibra ottica metropolitana, è in linea con esperimenti simili attualmente condotti all’estero”, spiegano Alessandro Zavatta, ricercatore Cnr-Ino e Davide Bacco, del Dtu Fotonik dell’Università tecnica della Danimarca. “I nostri risultati rappresentano il primo passo per la futura realizzazione dell’Italian Quantum Backbone, una rete attraverso cui sarà possibile scambiare dati e informazioni sensibili a prova di hacker e resistente perfino agli attacchi di un computer quantistico”.

crittografia quantistica
La dorsale italiana in fibra ottica rappresenta la piattaforma su cui realizzare in futuro la rete italiana di comunicazione quantistica

Siamo a un passo, quindi, dalla applicazione della crittografia quantistica, una tra le più avanzate tecnologie quantistiche che si prevede entrino nel prossimo futuro a far parte nella nostra vita di tutti i giorni. Ricordiamo che, come vi avevamo raccontato, la fibra ottica permette a internet di viaggiare a grandi velocità, ma se il segnale viene trasmesso attraverso una rete di nodi quantistici, le comunicazioni possono diventare a prova di intercettazione. Infatti, con questa tecnologia, spiegano i ricercatori, si potrebbero distribuire in modo sicuro pin e password, codificando l’informazione su stati quantistici della luce e consentendo di rivelare una potenziale intrusione grazie alle leggi fondamentali della fisica quantistica, come il principio di indeterminazione di Heisenberg.

In tra i paesi fondatori della EuroQci, rete europea per le Comunicazioni Quantistiche che combina l’utilizzo di fibre ottiche commerciali con quello di satelliti dedicati, si sta lavorando sempre più alla possibilità di integrare questa tecnologia con le reti e le infrastrutture in fibra ottica già installate, che si utilizzano per telecomunicazioni. “L’Italia può ambire ad avere un ruolo fondamentale nello sviluppo futuro delle tecnologie quantistiche su fibra ottica”, spiega Davide Calonico, dell’Inrim e coordinatore dell’infrastruttura nazionale in fibra ottica. “La nostra infrastruttura di ricerca in fibra ottica oggi dimostra tutta la sua potenzialità anche per le comunicazioni quantistiche, dopo aver raggiunto importanti traguardi nella metrologia primaria e nel quantum sensing”. Dopo la città di Firenze, la tecnologia della crittografia quantistica sarà testata in altre città come Matera, dove un nodo Qkd sarà sviluppato in uno dei laboratori della Casa delle tecnologie emergenti (Ctemt).

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