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venerdì, Lug 05

Curare il tumore alla vescica con un raffreddore


Un ceppo del comune virus del raffreddore sembra infettare e uccidere le cellule del cancro. Se confermati, i risultati di uno studio potrebbero essere una svolta medica

tumore
(immagine: Getty Images)

Anche una cosa fastidiosa come il raffreddore può tornare molto utile. All’università del Surrey nel Regno Unito hanno somministrato a 15 pazienti affetti da tumore non muscolare invasivo della vescica un particolare ceppo del comune virus del raffreddore, ottenendo un risultato quasi insperato: il virus ha infettato e ucciso solo le cellule tumorali, stimolando oltretutto la reazione del sistema immunitario. Il trattamento, sicuro e non tossico, sembra sorprendentemente efficace, tanto che tutti i pazienti hanno tratto grande giovamento e uno addirittura ha visto il tumore scomparire del tutto.

Il cancro non muscolare invasivo della vescica è una tipologia di tumore abbastanza diffusa e, soprattutto, difficile da trattare. Le terapie a disposizione o sono molto invasive (chirurgia) o molto tossiche, e la percentuale di recidive e di progressione del tumore rimane comunque elevata. Oltretutto si tratta di un tipo di cancro che gli oncologi chiamano freddo perché non viene attaccato dalle cellule del sistema immunitario, e dunque non viene arginato o contrastato.

Oggi però un piccolo studio pionieristico dell’università del Surrey ha suscitato l’eccitazione degli esperti mondiali. Nell’articolo pubblicato sulla rivista Clinical Cancer Research, i ricercatori britannici spiegano di aver somministrato il ceppo Cva21 del comune virus del raffreddore coxsackievirus direttamente nella vescica di 15 pazienti attraverso un catetere, una settimana prima dell’intervento chirurgico programmato per asportare le masse tumorali.

Dopo l’operazione, i ricercatori hanno analizzato i campioni di tessuto rimossi e hanno verificato come in tutti i pazienti la massa si fosse ridotta drasticamente, e in uno dei pazienti fosse addirittura scomparsa. I test hanno accertato infatti che il virus era stato in grado di infettare in modo selettivo le cellule malate conducendole alla morte. Non solo, il virus si era anche replicato infettando le cellule malate rimaste e ha suscitato la risposta del sistema immunitario, aumentando le possibilità di eliminare il tumore.

“Coxsackievirus potrebbe aiutare a rivoluzionare il trattamento per questo tipo di cancro”, ha commentato Hardev Pandha, responsabile dello studio. “La riduzione del carico tumorale e l’aumento della morte delle cellule tumorali è stata osservata in tutti i pazienti e ha rimosso tutte le tracce della malattia in un paziente dopo una settimana di trattamento, dimostrando la sua potenziale efficacia”. “Inoltre” – ha aggiunto – “non sono stati osservati effetti collaterali significativi in ​​nessun paziente”.

La notizia si è già diffusa tra la comunità scientifica e i maggiori esperti mondiali si dicono particolarmente interessati a scoprire gli sviluppi della ricerca. Se i risultati ottenuti dal nuovo potenziale trattamento saranno confermati in studi più ampi, il virus potrebbe costituire un alleato importante per future immunoterapie.

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