Seleziona una pagina
venerdì, Nov 15

Curon, le prime immagini della nuova serie italiana di Netflix


La nuova produzione originale italiana di Netflix sarà un dramma soprannaturale ambientato in un suggestivo paese della provincia di Bolzano, a guidare il cast Valeria Bilello

Curon, o più precisamente Curon Venosta, è un comune della provincia di Bolzano con poco più di duemila abitanti. Però è caratterizzato da un suggestivo monumento, il campanile di una chiesa trecentesca completamente circondato dal lago di Resia, bacino artificiale creato per realizzare negli anni Cinquanta della diga della Montecatini, dopo che il paese originario era stato evacuato a forza, raso al suolo e sommerso. Proprio questo luogo così particolare (che ispirato documentari come Il paese sommerso o romanzi come Resto qui di Marco Balzano) è ora al centro della nuova serie originale italiana Netflix Curon, prodotta da Indiana Production, le cui riprese sono in corso proprio in questo momento.

A partire dal misterioso simbolismo di questi luoghi, si tratterà di un dramma soprannaturale in cui leggenda e realtà si mescolano per dare vita a un viaggio di scoperta del sé. La storia verte su una ragazza madre, Anna, tornata al suo paese natale, Curon appunto, assieme a Mauro e Daria, i suoi figli gemelli; quando la donna scomparirà, però, toccherà proprio ai gemelli indagare su di lei e sul passato sconosciuto della loro famiglia. A interpretare Anna sarà Valeria Bilello, già vista in film e serie fra cui Sense8, mentre ad affiancarla ci saranno Margherita Morchio e Federico Russo nei panni di Daria e Mauro, ma anche Luca Lionello nelle vesti del misterioso Thomas.

I sette episodi di cui si compone la prima stagione di Curon, le cui riprese sono appunto in fase di svolgimento in questi giorni nel paese stesso e a Bolzano, saranno resi disponibili su Netflix nel corso del 2020. Dietro la cinepresa ci sono diretta da Fabio Mollo e Lyda Patitucci, mentre la sceneggiatura porta la firma dell’head writer Ezio Abbate, che l’ha scritta assieme a Ivano Fachin, Giovanni Galassi, e Tommaso Matano.

Potrebbe interessarti anche





Source link