Ogni volta che esce un nuovo videogioco creato da Hideo Kojima, l’intero mondo videoludico si ferma. Questo è quanto sta accadendo con l’arrivo di Death Stranding 2: On the Beach proprio in questi giorni. Il mese scorso avevamo già avuto l’occasione di vedere questo secondo capitolo della serie con protagonista l’attore Norman Reedus, infatti eravamo stati a Tokyo, negli studi di Kojima Productions, per provare Death Stranding 2 per ben 30 ore. Oltre a provare il gioco, avevamo anche avuto la possibilità di intervistare Hideo Kojima in persona, che ci aveva raccontato diversi retroscena del titolo.
Il motivo per cui Kojima è diventato uno dei nomi più importanti, se non il più importante, nell’industria videoludica, tanto da arrivare a lavorare con alcuni grandi attori e registi di Hollywood, sta nella sua genialità nel riuscire a rivoluzionare il mondo dei videogiochi con ogni suo titolo. Se tutti siamo rimasti folgorati alla fine degli anni ’90 con il primo Metal Gear Solid, è già dagli anni ’80 che il noto game designer giapponese riusciva a cambiare le regole del gioco, anzi dei videogiochi. Per questo motivo, ogni sua nuova produzione attira gli occhi di tutti, pronti a vedere cosa si inventerà di nuovo.
Da questo punto di vista, Death Stranding 2 risulta forse meno rivoluzionario rispetto ad altri titoli di Kojima. Come ci ha spiegato nell’intervista che gli abbiamo fatto di recente, l’obiettivo principale era quello di ampliare e perfezionare il gameplay del primo capitolo, in modo simile a quanto avvenuto tra Metal Gear Solid e il suo seguito. Un obiettivo pienamente centrato: già nella nostra anteprima avevamo sottolineato quanto ogni aspetto del gioco fosse stato migliorato — dai combattimenti allo stealth, fino al senso di progressione — e dopo aver completato l’intera avventura possiamo confermare con ancora maggiore convinzione le nostre prime impressioni. Fino alla fine, infatti, vengono introdotte nuove meccaniche e strumenti che arricchiscono l’esperienza, offrendo approcci sempre diversi alle missioni e conferendo al gioco una varietà davvero unica.
L’aspetto che probabilmente farà parlare molto di sé e che lascerà senza dubbio il segno, sia in positivo che in negativo, è la storia del gioco, fatta di momenti sconvolgenti e personaggi caratterizzati in maniera incredibile. È ancora presto per parlare nel dettaglio di alcune scelte di trama, ma siamo convinti che anche di Death Stranding 2 si parlerà per anni, proprio come è successo con tutti gli altri videogiochi creati da Kojima.
Partendo dunque dal primissimo titolo da lui creato, proprio quel Metal Gear degli anni ’80, ripercorriamo la carriera del geniale game designer giapponese per scoprire come le sue grandi idee abbiano cambiato per sempre il mondo dei videogiochi, titolo dopo titolo fino ad arrivare proprio ai giorni nostri con Death Stranding 2.
