Seleziona una pagina
lunedì, Feb 10

Da oggi in Svizzera l’omofobia è punita come il razzismo



Da Wired :

In Svizzera il divieto alla discriminazione sulla base dell’orientamento sessuale entrerà nel codice penale, dopo un referendum in cui oltre il 63 per cento dei cittadini si è espresso in favore del cambiamento

(foto: Fabrice Coffrini/AFP/ Getty Images)

Gli elettori svizzeri hanno approvato in un referendum popolare con oltre il 63 per cento dei consensi la nuova legge che equipara l’omofobia agli altri reati di incitamento all’odio. Una norma a cui si erano invece opposti i conservatori e i populisti chiamando in causa la libertà di espressione e parlando in alcuni casi di vera e propria “censura”. Soprattutto l’Unione democratica federale (Udf), piccolo partito di matrice cristiana-conservatrice, aveva lanciato un referendum per bloccare il provvedimento. Misura, fra l’altro, ancora assente anche in Italia, dove le offese nei confronti delle persone lgbt non sono punite penalmente.

La revisione di legge, approvata dal parlamento e appoggiata dal governo, introduce così esplicitamente nel codice penale elvetico il divieto della discriminazione basata sull’orientamento sessuale, garantendo maggiori tutele alla comunità lgbt. Si tratta essenzialmente di un’estensione della norma penale che oggi in Svizzera già punisce chi, con atti o dichiarazioni, scredita pubblicamente una persona o un gruppo di persone sulla base di razza, etnia o religione.

Il nuovo provvedimento fa sì che offese pubbliche, discriminazioni e incitamento all’odio (scritto o orale) vengano puniti. La sua applicazione vale però all’ambito familiare né tra i gruppi di amici, mentre si applica negli spazi pubblici come ristoranti, alberghi, trasporti e cinema, che non potranno rifiutarsi di proibire l’accesso o la frequentazione a qualcuno per il suo orientamento sessuale.

Come riporta la Bbc, il risultato è stato addirittura migliore del previsto. Infatti, alla vigilia del voto gli attivisti ritenevano che fosse difficile superare il 60 per cento dei consensi. Se in alcune zone la cifra è stata sorpassata di molti punti percentuali – ad esempio nel Canton Vaud il sì alla legge ha raggiunto l’80 per cento, a Ginevra il 76 per cento – in tre piccoli cantoni germanofoni del centro e dell’est del paese il no ha prevalso. L’opposizione al provvedimento, uscita sconfitta con quasi il 37 per cento dei consensi era più radicata nelle zone rurali della Svizzera centrale e orientale.

Il risultato è comunque notevole, tanto che l’ondata di accettazione verso la comunità omosessuale e queer sembra proseguire. “Dobbiamo calvacare l’onda e raggiungere altri obiettivi come il matrimonio egualitario”, ha dichiarato Pink Cross Switzerland. Va considerato, infatti, che un provvedimento per consentire il matrimonio fra persone dello stesso sesso sta attraversando proprio in questo momento un suo iter parlamentare. “Continueremo a difendere i valori cristiani“, ha dichiarato invece il presidente dell’Udf, Hans Moser, sconfitto dalle urne. Il suo partito ora andrà avanti proprio contro il “matrimonio per tutti”, e soprattutto contro l’adozione di bambini da parte di coppie omosessuali.

Oggi non sono solo i diritti di lesbiche, omosessuali e bisessuali a essere rafforzati, ma quelli di tutte le minoranze”, ha esultato la co-presidente dell’Organizzazione svizzera delle lesbiche, Salome Zimmermann, come riporta l’agenzia di stampa svizzera Keystone-Ats. Secondo il promotore della nuova norma, il parlamentare socialista Mathias Reynard – che si batte dal 2013 per approvarla – il sostegno popolare alla legge anti-omofobia è “un magnifico segnale”.

Potrebbe interessarti anche





[Fonte Wired.it]